Il perito non ha ultimato il lavoro. L’udienza del processo slitta al 6 maggio
Bombe a Reggio: prorogata la trascrizione delle intercettazioni
Il perito non ha ultimato il lavoro. L’udienza del processo slitta al 6 maggio
CATANZARO – Serviranno altri sessanta giorni per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche e ambientali compiute durante le indagini sugli attentati del 2010 contro la sede della Procura generale di Reggio Calabria, contro l’abitazione del Procuratore generale Salvatore Di Landro e per l’intimidazione all’ex procuratore ed ora capo della Procura di Roma, Giuseppe Pignatone. Stamane il perito ha chiesto ai giudici del tribunale di Catanzaro una proroga per ultimare il lavoro di trascrizione. Il processo è stato quindi aggiornato al 6 maggio prossimo. Nel processo sono imputati Luciano Lo Giudice, fratello del boss e collaboratore di giustizia Antonino, condannato il 5 ottobre scorso per le bombe di Reggio alla pena di 6 anni e 4 mesi, e Antonio Cortese e Vincenzo Puntorieri, questi ultimi ritenuti gli esecutori materiali degli attentati. Al processo per i tre imputati si è giunti dopo le dichiarazioni di Antonino Lo Giudice, che si è autoaccusato di essere stato il mandante degli attentati del 2010 a Reggio. Nino Lo Giudice ha iniziato a collaborare dopo essere stato arrestato per altri motivi e, per quanto riguarda le bombe e l’intimidazione, ha chiamato in causa anche il fratello, Luciano Lo Giudice, Antonio Cortese, considerato dagli investigatori l’armiere della cosca, e Vincenzo Puntorieri.