Passa in Consiglio la riforma degli enti regionali. No al taglio di Film commission e Fiera Cosenza
Apr 30, 2013 - redazione
Prima del voto Scopelliti lancia un appello all’opposizione. Poi l’approvazione del progetto di legge con i voti della maggioranza e l’astensione di Pd e Gruppo misto
Passa in Consiglio la riforma degli enti regionali. No al taglio di Film commission e Fiera Cosenza
Prima del voto Scopelliti lancia un appello all’opposizione. Poi l’approvazione del progetto di legge con i voti della maggioranza e l’astensione di Pd e Gruppo misto
REGGIO CALABRIA – Il Consiglio regionale ha approvato, con i voti della maggioranza di centrodestra, il progetto di legge di iniziativa della Giunta con cui si riformano enti, società, consorzi ed aziende partecipate dalla Regione. Il provvedimento, che consta di 26 articoli, esclude dai processi di riforma l’ente Fiera di Cosenza perché non rientra fra gli enti sub regionali. Nel corso dei lavori, inoltre, è stata stralciata l’istituenda Agenzia di marketing per il turismo che sarà codificata con procedura statutaria che prevede il voto a maggioranza qualificata dei due terzi. Rimarrà ancora in vigore, invece, la Fondazione Calabria Film Commission, proprio per effetto della mancata istituzione dell’Agenzia, dentro cui doveva confluire. “Il varo dei processi di riforma, con l’approvazione di questa legge – ha detto il presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, a conclusione della seduta – sancisce ancora una volta il valore dell’innovazione politico – amministrativa che il centrodestra sta imprimendo alla Calabria. La normativa approvata, da una parte, è un atto fondamentale che produrrà risparmi significativi nel bilancio della Regione, e dall’altra, efficienta enti e aziende utili per supportare efficacemente l’azione programmatoria della Regione di cui i calabresi saranno i primi a beneficiarne”.
IDV: PROPOSTA RIFORME ENTI E’ PROPAGANDA
“Votiamo contro perché la ‘Proposta di riforma degli Enti regionali’ altro non è se non una semplice operazione di propaganda”. E’ quanto affermano i consiglieri regionali dell’Idv Giuseppe Giordano e Domenico Talarico. “Non vengono toccati, né soppressi, né riformati – aggiungono – i ‘santuari’ dello spreco, né sfiorati gli Enti che continuano ad alimentare un sistema clientelare. Restano intatti la Comac, l’Ente Fiera, Calabria Etica, Calabria Lavoro, Ente Fiera Cosenza, Magna Grecia, Stretto di Messina, Lamezia Sviluppo, Terre Sibarite. Siamo arrivati in Aula animati dalle migliori intenzioni e, con favore, avremmo sostenuto una Legge di riduzione dei costi e di razionalizzazione dei servizi erogati dagli enti sub-regionali, ma la montagna ha partorito il topolino. Un’attenta lettura dell’articolato normativo approvato dimostra come si sia messa in campo un’operazione gattopardesca che incide minimamente sui costi di funzionamento della struttura regionale nel suo complesso, laddove, al contrario, sulle direttive nazionali in tema di ‘spending review’ il Governo regionale aveva l’occasione per approntare una riforma storica e strutturale condivisa”. “Purtroppo, ancora una volta – concludono Giordano e Talarico – registriamo un’incapacità nel rispondere alle esigenze e ai bisogni del territorio calabrese”.
CHIAPPETTA: LEGGE RIFORMA ENTI E’ TRAGUARDO STORICO
“Quando si passa dalla fase degli annunci, delle valutazioni, delle discussioni a quella delle decisioni concrete per la politica è sempre un ottimo segnale; e quando queste decisioni riguardano temi e ritardi storici non solo è un ottimo segnale ma è soprattutto la manifestazione concreta di una politica che sa scegliere e corrispondere alle diffuse esigenze dei cittadini”. E’ quanto afferma, in una nota, il capogruppo del Pdl alla Regione, Gianpaolo Chiappetta. “Il varo della riforma degli enti sub regionali e di tutte quelle articolazioni che vedono la Regione protagonista – prosegue Chiappetta – è indiscutibilmente un traguardo storico, si tratta di una scelta che dà sostanza a quella fase delle riforme che, come abbiamo più volte sottolineato, deve caratterizzare la seconda parte della consiliatura regionale. I risparmi sono assolutamente consistenti e la nuova organizzazione regionale contribuirà anche al raggiungimento di quegli standard di efficienza e di efficacia che dovrebbero orientare ogni azione delle amministrazioni pubbliche; diciamolo chiaramente, è una scelta di ragionevolezza che pone fine a tanti inutili sprechi, che dice basta al moltiplicarsi di strutture costose ed il cui risultato finale, in molti casi, non é stato affatto apprezzabile. Un risultato generale l’avevano prodotto, quello di far percepire la Regione come un pachiderma in continua e costante espansione che ingrossava se stesso e tutti i suoi costi”. “La politica deve occuparsi dei bisogni, delle esigenze, della qualità della vita dei cittadini – prosegue Chiappetta – e non deve certo occuparsi della vita di pochi a dispetto dei sacrifici e delle difficoltà di tanti; e per fare questo la Regione ha indiscutibilmente bisogno di alcune articolazioni e strutture, di alcune appunto e non una di più. Abbiamo sostenuto con forza questa riforma, predisposta dal sottosegretario Sarra, perché essa rappresenta un approdo fondamentale, da qui in avanti il percorso deve continuare a vederci impegnati lungo la stessa rotta. Semplificazione, razionalizzazione, risultati certi, risparmi garantiti e risorse che tornano ad essere disponibili per quegli interventi che sono sempre più urgenti e necessari; penso infatti che il risparmio sulla spesa pubblica sia in sé un valore ma se non è strettamente coniugato all’investimento successivo perde gran parte del suo valore. Oggi il Consiglio regionale ha scritto una buona pagina nella sua storia e questa maggioranza ha dimostrato nuovamente di essere saldamente orientata alla costruzione di una nuova Calabria”. “La scelta che abbiamo fatto, perfettibile come tutte le cose umane – conclude il capogruppo del Pdl – è un dato certo. Mi aspetto che, cosi come si è risoluti e categorici nel deprecare i ritardi della politica, si sia oggi intellettualmente onesti da riconoscere lo scatto in avanti di cui siamo stati capaci”.
REGGIO CALABRIA – E’ iniziata la seduta del Consiglio regionale, con l’avvio del dibattito generale sulla proposta di Legge d’iniziativa della Giunta regionale inerente il “Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità”. In avvio dei lavori il consigliere del Pd Carlo Guccione ha chiesto ed ottenuto l’inserimento nei temi in discussione di un ordine del giorno relativo all’esenzione ticket. Analogo risultato ha ottenuto la richiesta di Salvatore Magarò, (Scopelliti Presidente), riguardante un documento attraverso il quale invitare l’Unione Europea a ritirare le banconote da 500 euro. Al testo in esame sulla riforma degli enti sono stati presentati cinquanta emendamenti, 23 della maggioranza e 27 dell’opposizione, che contengono correttivi e nuovi inserimenti alla proposta. Tre gli interventi al dibattito generale sulla legge di riordino degli enti all’esame del Consiglio regionale. “Pur rappresentando un passo in avanti – ha affermato Demetrio Naccari Carlizzi (Pd) – la riforma oggi in discussione non introduce una regolazione moderna delle funzioni e delle attività dei nuovi organismi”. Naccari ha definito “schizofrenica” la riorganizzazione in atto, “perché invece di decentrare, accentra le decisioni in un unico soggetto. E’ una riforma che non può confrontarsi con i numeri, perché non ci si è posti l’obiettivo di perseguire l’efficienza dei nuovi soggetti”. Facendo riferimento agli accorpamenti delle Aterp e delle Asi, Naccari ha denunciato “un doppio livello di decisione in cui non è ben chiara la governance, mentre sottrae al territorio importanti livelli decisionali”. Il consigliere regionale Giuseppe Giordano ha definito il nuovo testo di riforma “un restyling superficiale” sul quale sarebbe stato necessario ragionare più a lungo, per giungere ad un provvedimento “più deciso, più coraggioso, con il quale ridefinire l’intera architettura istituzionale della Regione, per liberarla dalle zavorre che nulla avevano a che fare con lo sviluppo, ma erano solo luoghi dove collocare personale politico”. Giordano ha definito, inoltre, un passo indietro “il rientro dalla finestra, rispetto al testo proposto dalla Giunta, di Calabria Etica, dell’Ente Fiera Cosenza, Comac e Comalca. Mentre altra cosa grave contenuta nella legge, è quella di lasciare in piedi gli organismi più svariati, tra i quali spiccano le partecipazioni della Regione alla Società ‘Stretto di Messina Spa’, che la Regione ha il dovere di dismettere”. Sull’Asi “abbiamo chiesto – ha concluso Giordano – che venga rimesso in piedi il riconoscimento di organismo intermedio”. Rosario Francesco Antonio Mirabelli, del Gruppo Misto, dal canto suo, ha definito il provvedimento di riforma degli enti “un atto doveroso. Ma la tematica – ha sostenuto Mirabelli – avrebbe dovuto essere affrontata sotto l’aspetto della funzionalità e non solo sotto l’aspetto ragionieristico dei conti”.
SCOPELLITI: NO DIVISIONI SU RIFORMA ENTI
Prima dell’esame in Consiglio regionale dell’ articolato sulla riforma degli enti è intervenuto il presidente della Giunta, Giuseppe Scopelliti. Il governatore ha ringraziato il sottosegretario alle riforme Alberto Sarra “per l’assiduo lavoro – ha detto – svolto nel portare avanti la proposta. Lo ha fatto impegnandosi non poco in un ragionamento che accorpa, azzera, taglia e riduce gli spazi di manovra della politica, andare incontro alle esigenze delle nuove stagioni, e fare a meno di quegli Enti che non hanno prodotto i risultati sperati e raggiunto gli obiettivi previsti”. “Con questo provvedimento – ha sostenuto Scopelliti – poniamo fine all’esperienza dei cosiddetti ‘carrozzoni’. Questa legge ha un risvolto, perché oltre che alla riorganizzazione di un sistema determina anche un risparmio dei costi. Credo che al di là dell’esigenza di rispondere alle necessità di risparmio, c’é la chiara ed evidente strategia di ridisegnare gli enti di appartenenza delle regioni. La filosofia di questo documento è quella di riorganizzare per aree omegenee degli enti in grado di supportare i Dipartimenti regionali, recuperando la possibilità di individuare le cose da fare e riuscire a mettere in campo delle strutture che domani potranno diventare uno strumento più concreto per l’utilizzo delle risorse europee”. “Non abbiamo bisogno di un’Aula che su questo argomento si divide – ha detto ancora Scopelliti – e l’apertura agli emendamenti risponde all’opportunità di ondividere un testo, che, probabilmente, rimarrà per i prossimi dieci, quindici anni, come punto di riferimento per i cittadini calabresi. Spero che il segnale che abbiamo dato sia un segnale raccolto perché potremmo arrivare a far approvare questo provvedimento all’unanimità. La politica diventa più forte se dà un segnale. Se riesce a dimostrare che su scelte come queste riesce a trovare unità”. Un’ultima battuta Scopelliti l’ha dedicata alla Fondazione Calabria Etica “che, se ben strutturata ed organizzata – ha precisato – può ancora svolgere una funzione importante sul territorio, visto che era nata con nobili ambizioni, come strumento utile per dare risposte ai bisogni delle fasce più disagiate e più deboli della Calabria”.