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Cosentino uccise la compagna a Reggio Emilia, dopo un anno è già libero per decorrenza di termini

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Nell’aprile 2012 Ivan Forte, 27 anni, originario di Castrovillari, uccise la compagna Tiziana Olivieri, 40 anni, a Fontana di Rubiera, nel Reggiano, strangolandola e appiccando fuoco alla loro stanza da letto per cercare di cancellare ogni prova mentre nella stanza a fianco dormiva il loro bimbo di undici mesi

Cosentino uccise la compagna a Reggio Emilia, dopo un anno è già libero per decorrenza di termini

Nell’aprile 2012 Ivan Forte, 27 anni, originario di Castrovillari, uccise la compagna Tiziana Olivieri, 40 anni, a Fontana di Rubiera, nel Reggiano, strangolandola e appiccando fuoco alla loro stanza da letto per cercare di cancellare ogni prova mentre nella stanza a fianco dormiva il loro bimbo di undici mesi

 

 

REGGIO EMILIA, 7 MAG – Una carta rimasta ‘infrattata’ – come ha spiegato il presidente del Tribunale – sotto la massa dei fascicoli della cancelleria, avrebbe portato alla scarcerazione di un uomo che un anno fa uccise la compagna, strangolandola, e poi dette fuoco alla stanza da letto per cancellare le prove. Il presidente del tribunale di Reggio Emilia ha, comunque, avviato un’inchiesta interna per capire con esattezza quali siano state le cause nel ritardo di fissazione dell’udienza che ha portato alla scarcerazione di Ivan Forte, 28 anni, in carcere dall’aprile del 2012 per l’omicidio della compagna Tiziana Oliveri, strangolata nella loro abitazione di Fontana di Rubiera, una frazione nella provincia di Reggio Emilia. L’inchiesta interna dovrà anche chiarire se occorre cambiare le prassi nella gestione degli atti della cancelleria. Ivan Forte uccise la compagna e inscenò un incendio nella loro stanza da letto, per sviare le indagini. Nell’appartamento, al momento del delitto, c’era il loro figlio che aveva 11 mesi e che dormiva. Forte lo portò fuori di corsa dicendo ai vicini e ai vigili del fuoco di essere riuscito a salvare lui ma non la moglie dal fumo. Le indagini dei carabinieri però smontarono la ricostruzione e il giovane confessò il delitto. Forte è stato liberato per decorrenza dei termini di carcerazione domenica scorsa e si è trasferito a Castrovillari, in Calabria, dai parenti. E’ sottoposto a obbligo di firma quotidiana e di dimora. Francesco Maria Caruso, presidente del tribunale di Reggio Emilia, ha spiegato oggi ai cronisti che “si è trattato di un banale disguido fra il giudice e le cancellerie penali”. “La procura aveva chiesto il giudizio immediato qualche giorno prima della scadenza dei termini e il gip aveva quindi richiesto di fissare la data della prima udienza. Ma la richiesta si è ‘infrattata’ nella massa dei fascicoli”. Caruso ha sottolineato ai cronisti che si è trattato “di un fatto eccezionale, dovuto alla situazione dell’organico”. E ha aggiunto: “Non si può pretendere che cancellerie delicatissime come quelle dei gip lavorino ai minimi termini”. Intanto il gip ha fissato l’udienza di giudizio immediato in Corte d’assise per il 15 luglio, ma se la difesa chiederà il rito abbreviato, Forte non verrà giudicato in Corte d’assise e quindi i tempi potrebbero abbreviarsi. “Alla famiglia dico che il processo sarà fatto, e sarà un processo giusto nel più breve tempo possibile. Lo garantisco io”, ha voluto aggiungere il presidente del tribunale di Reggio Emilia. I parenti della donna uccisa hanno protestato dicendo di avere paura, ma per il presidente del tribunale non devono temere: “Non c’é pericolo che l’imputato possa commettere altri reati perché è sotto stretta sorveglianza dei carabinieri e gli è stato ritirato il passaporto”, ha spiegato Caruso. Secondo Salvatore Cota, responsabile del settore degli uffici giudiziari per la Cgil di Reggio Emilia, alla base di questo incidente ci sono anche i tagli alla giustizia. “Lo scandalo non deve manifestarsi quando si verifica l’effetto, ma quando si predispongono le condizioni affinché questo effetto si produca. I cittadini dovrebbero protestare contro i tagli alle funzioni pubbliche, perché poi a valle accadono queste cose. Non sono risparmi, non possiamo essere soddisfatti dei tagli e poi lamentarci degli effetti prodotti”.