Enzo Raisi e Valerio Fioravanti a Lamezia: “Sulla strage di Bologna sentenza frutto di coincidenze”
Giu 02, 2013 - redazione
“Bomba o non bomba. Alla ricerca ossessiva della verità”, presentata la dettagliata inchiesta sulla strage di Bologna
Enzo Raisi e Valerio Fioravanti a Lamezia: “Sulla strage di Bologna sentenza frutto di coincidenze”
“Bomba o non bomba. Alla ricerca ossessiva della verità”, presentata la dettagliata inchiesta sulla strage di Bologna
“Un libro per comprendere una delle vicende più oscure della storia d’Italia rivolto in particolare alle nuove” generazioni, perché si affaccino al futuro a partire dalla storia, quella vera, basata sui fatti e sui documenti”. Così Enzo Raisi, parlamentare ed ex membro della Commissione Mitrokhin, ha presentato a Lamezia Terme il suo libro “Bomba o non bomba. Alla ricerca ossessiva della verità”, una dettagliata inchiesta sulla strage di Bologna, avvenuta il 2 agosto 1980, nella quale morirono 85 persone e ne furono ferite 200.
Il volume di Raisi è stato presentato sabato 1 giugno, presso il Chiostro San Domenico, nell’ambito di un’iniziativa organizzata dall’associazione “Cantiere laboratorio”
Una rilettura di una delle pagine più complesse della storia italiana fatta non per “un revisionismo fine a se stesso” – ha spiegato il presidente di “Cantiere Laboratorio” Vittorio Gigliotti – “ma un lavoro supportato da una consistente documentazione che Raisi ha messo a disposizione in un Cd allegato”. Un libro – ha proseguito Gigliotti – “che mette in evidenza i tanti dubbi che stanno dietro la condanna pronunciata dalla Cassazione il 23 novembre 1995 e anche le coincidenze, come quella tra il mancato rispetto del Lodo Moro e l’attentato che fece saltare un’intera ala della stazione di Bologna”.
“Le sentenze si possono rispettare ma non è detto che siano verità assolute”. Ad affermarlo è lo stesso Enzo Raisi che, nella presentazione lametina del suo libro, ha svelato un dettaglio passato sotto silenzio per molto tempo: quel 2 agosto 1980 Raisi si trovava alla stazione di Bologna e solo per pochi minuti riuscì a scampare allo scoppio dell’ordigno.
Da qui il paradosso di vedersi additato “come uno stragista” e l’esigenza “di scrivere un libro verità sentendo su di me la responsabilità di un’intera città che mi vedeva e vedeva tutti noi come stragisti”. Raisi ribadisce che la sentenza della Cassazione è “frutto di coincidenze” che vanno dall’esigenza di salvaguardare il ruolo della città di Bologna come “vetrina per il Pci” a quella del Sismi “disposto a subire una condanna pur di nascondere il Lodo Moro”.
“Una storia difficile, ma fortunata, perché tale era la nostra convinzione di avere ragione che siamo riusciti a resistere”. Così Valerio Fioravanti che ha evidenziato come “dal silenzio della condanna” sia poi scattata “non mossa da alcuna ideologia, la solidarietà di tante persone che hanno permesso a Enzo di aprire molte porte e a noi di affrontare il carcere in condizioni migliori”.
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