I tentacoli delle ‘ndrine in Lombardia, 8 arresti. In manette imprenditori, gestivano anche i rifiuti
Giu 04, 2013 - redazione
L’operazione è costola di “Infinito”. I collegamenti tra le imprese e le famiglie calabresi riguarda anche i settori del movimento terra, aggiudicatari di diversi appalti per lo smaltimento dei rifiuti in cantieri di Milano ed hinterland. Il blitz è stato eseguito da carabinieri del Noe e del Comando provinciale di Milano – ULTIMI AGGIORNAMENTI
I tentacoli delle ‘ndrine in Lombardia, 8 arresti. In manette imprenditori, gestivano anche i rifiuti
L’operazione è costola di “Infinito”. I collegamenti tra le imprese e le famiglie calabresi riguarda anche i settori del movimento terra, aggiudicatari di diversi appalti per lo smaltimento dei rifiuti in cantieri di Milano ed hinterland. Il blitz è stato eseguito da carabinieri del Noe e del Comando provinciale di Milano
MILANO – E’ il movimento terra uno dei principali settori dell’infiltrazione della ‘ndrangheta al nord: la conferma e’ arrivata con il settimo provvedimento di Infinito, l’operazione della Dda coordinata dal pm Ilda Boccassini, che ha portato questa mattina otto persone in carcere per attività finalizzata al traffico illecito di rifiuti, pronte a lavorare anche per Expo 2015. Si tratta di imprenditori locali, gestori di impianti e di società di trasporti, che con il cosiddetto sistema del giro-bolla, smaltivano i rifiuti speciali che, senza subire alcun trattamento, venivano illecitamente declassificati in terra e roccia da scavo da, e poi riversati in cave non autorizzate. Sono quindi finiti in carcere imprenditori locali legati alla famiglia Barbaro, una delle più potenti ‘ndrine calabresi, che sono riusciti ad accumulare un profitto illecito derivante dal mancato trattamento dei rifiuti pari a un milione e mezzo di euro. Nell’operazione odierna, chiamata Fly Hole, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico e del Comando Provinciale di Milano, sono stati sequestrati tre aziende e beni mobili ed immobili per 3 milioni e mezzo di euro e sono state arrestate otto persone (tre in carcere, cinque ai domiciliari) mentre altre 21 sono indagate. In particolare, in carcere sono finiti i titolari della Elle-Elle trasporti con sede operativa a Casarile, Stefano Lazzari e Orlando Liati, entrambi lombardi e già finiti nell’indagine Infinito in quanto referenti del boss Pasquale Barbaro. Erano loro a dare lavoro a padroncini di origine calabrese non solo con la Elle-Elle ma anche con altre aziende di cui sono titolari, aggiudicandosi appalti importanti come alcuni relativi a Expo 2015, alla realizzazione dell’autostrada Brebemi e al teleriscaldamento per A2A, una delle più importanti municipalizzate di Milano. Il terzo imprenditore finito in carcere è Diego Spinelli, titolare assieme al fratello Mauro della Eco Fly di Milano, impianto che sulla carta veniva utilizzato per la bonifica fittizia dei rifiuti assieme alla Carpineto di Pieve Emanuele, di Antonio Carpineto finito ai domiciliari assieme al fratello Giuseppe e al figlio Angelo. Il passaggio finale era lo scarico in tre cave a Romentino (Novara), San Rocco al Porto (lodi) e San Donato Milanese. E’ dal 2007 che viene monitorato un traffico che certifica ancora una volta la presenza delle cosche calabresi in Lombardia che, grazie a referenti locali, puntano a garantirsi il monopolio anche nella gestione dei rifiuti provenienti dai numerosi e più importanti cantieri aperti in Milano e provincia, a partire da quelli per Expo.