Scacco alle ‘ndrine di Rossano, 28 arresti tra cui un consigliere comunale

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Secondo le indagini della Dda la cosca Acri-Morfo, sgominata questa mattina avrebbe condizionato le elezioni comunali del 2011 arrivando ad usare violenza e minacce per indirizzare il voto – I NOMI

Scacco alle ‘ndrine di Rossano, 28 arresti tra cui un consigliere comunale

Secondo le risultanze dell’indagine della Dda la cosca Acri-Morfo, sgominata questa mattina dall’operazione dei carabinieri con 28 arresti tra cui anche un consigliere comunale, avrebbe fortemente condizionato le elezioni comunali del 2011 arrivando ad usare violenza e minacce per indirizzare il voto su alcuni candidati

 

ROSSANO (CS) – Maxi operazione dei Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Cosenza che questa mattina hanno proceduto all’arresto di 28 persone ritenute esponenti e gregari della cosca di ‘ndrangheta ‘Acri-Morfo’ di Rossano. Gli arresti sono stati eseguiti a Rossano, Vigevano (Pavia), Viterbo, Parma e Cuneo. Gli arrestati sono accusati di associazione per delinquere di tipo mafioso, tentato omicidio, ricettazione, estorsioni, spaccio di droga, rapine e trasferimento fraudolento di valori.

A gestire gli affari della cosca era personalmente la moglie del boss della ‘ndrangheta Nicola Acri. Secondo quanto emerge dalle indagini della Dda di Catanzaro la moglie di Acri è intestataria di alcune delle società che sono state sequestrate. La donna si occupava, secondo gli investigatori, di tutta la gestione economica ed organizzativa della cosca. Nicola Acri era stato arrestato nel novembre 2010 a Bologna al termine di un periodo di latitanza. Tra i reati contestati ad alcuni degli arrestati c’è anche la procurata inosservanza della pena sia di Nicola Acri che di Salvatore Galluzzo, anche lui arrestato a Vigevano nel 2011 al termine di un periodo di latitanza.

Gli arresti vengono eseguiti in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, che ha accolto la richiesta della Dda del capoluogo calabrese. I militari del Ros e del Comando provinciale di Cosenza hanno ricostruito tutte le attività illecite gestite dalla cosca di ‘ndrangheta ‘Acri-Morfo’ di Rossano. Gli investigatori hanno individuato anche le attività economiche che erano nella disponibilità della cosca.

Tra gli arrestati figura anche un avvocato, Ivan Nicoletti, che era candidato al Consiglio comunale di Rossano nelle elezioni del 2011 e che è stato eletto tra le fila dell’attuale maggioranza di centrodestra che amministra il Comune di Rossano. Al consigliere comunale sono stati concessi i domiciliari. Eseguiti anche numerosi sequestri di beni per un valore complessivo di circa 40 milioni di euro. Tra i beni sequestrati ci sono 17 società, molte delle quali riconducibili ad attività commerciali; 25 immobili, tra terreni ed appartamenti, 45 autoveicoli e 7 polizze assicurative. Sono stati poi sequestrati anche conti correnti bancari e denaro contante. Nel corso delle indagini, secondo quanto si è appreso, è emerso che la cosca riciclava i proventi delle attività illecite investendo principalmente in attività commerciali.

CONTROLLO TOTALE SU VENDITA CAFFE’. PROVENTI ERANO INVESTITI PER COMPRARE GELATERIE ANCHE IN USA
La cosca di ‘ndrangheta degli Acri aveva il totale controllo della vendita di caffe’ sia nella zona di Rossano ma anche nell’area di Rho (Milano). E’ quanto emerge dalle indagini dei carabinieri del Ros e del comando provinciale di Cosenza che stamane hanno arrestato 28 persone. La cosca imponeva agli stabilimenti balneari, ai bar e ad altre attività commerciali di utilizzare principalmente il ‘Pellegrino Caffe” oppure, in sostituzione, il ‘Jamaican Caffe” o ‘Pi.gi Caffe”. In alcuni casi, in modo particolare per i distributori automatici, la cosca obbligava i gestori a mescolare le miscele di caffé. Attraverso una stretta alleanza tra la cosca Acri e quella Farao-Marincola di Cirò Marina (Crotone) la distribuzione del ‘Pellegrino Caffe” era stata estesa e ‘favorita’ anche ad alcuni esercizi commerciale del nord Italia, in particolare nella zona di Rho, dove ci sarebbe una forte influenza della famiglia di ‘ndrangheta del crotonese. Da numerose intercettazioni telefoniche e’ emerso anche che i componenti della cosca organizzavano il reinvestimento dei proventi della vendita del caffé predisponendo l’acquisto di attività commerciali, in particolare gelaterie, anche negli Stati Uniti.

DDA: CONDIZIONATE ELEZIONI COMUNALI 2011
Le elezioni comunali di Rossano del 2011 sarebbero state condizionate dalla cosca della ‘ndrangheta ‘Acri-Morfò. E’ quanto emerge dalle indagini della Dda di Catanzaro che hanno portato all’arresto di 28 persone ritenute esponenti della cosca. Tra gli arrestati c’é anche il consigliere comunale Ivan Nicoletti, del Pdl, posto ai domiciliari. Tra i reati contestati ad alcuni degli arrestati c’é anche quello di violenza e minacce per costringere gli elettori ad esprimere il loro voto per uno specifico candidato. In particolare, secondo quanto ricostruiscono gli inquirenti, in occasione delle elezioni comunali del 2011 alcuni componenti della cosca di ‘ndrangheta avrebbero avvicinato numerosi elettori, raggiungendoli anche nelle loro abitazioni, costringendoli ad accordare la loro preferenza elettorale in favore di Ivan Nicoletti, avvocato e candidato al Consiglio comunale tra le fila del Pdl. Nicoletti e’ accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Gli inquirenti ritengono che Nicoletti avesse stretti legami con esponenti della cosca, ed in particolare con Isidoro Morfò. Dalle indagini è emerso anche che un elettore di Rossano è stato picchiato per costringerlo a votare per Nicoletti. Quest’ultimo, secondo gli inquirenti, durante la campagna elettorale si sarebbe più volte informato con gli esponenti della cosca circa il procacciamento dei voti. Stamane la Dda di Catanzaro ha compiuto anche una perquisizione nei confronti di Nicoletti.

RICICLAGGIO ATTRAVERSO SOCIETA’ CALCIO
L’ombra della cosca di ‘ndrangheta ‘Acri-Morfò si addensa anche sulla società calcistica dilettantistica ‘Ssc Rossanese’. E’ quanto emerge dall’inchiesta della Dda di Catanzaro che ha portato all’operazione compiuta stamane dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Cosenza. Una delle persone arrestate, Orazio Acri, avrebbe compiuto il riciclaggio di denaro di provenienza illecita attraverso la società di calcio di cui lui risultava titolare. Acri, infatti, attraverso finanziamenti alla società avrebbe compiuto il riciclaggio di denaro proveniente in particolare dall’usura. Molti assegni intestati alla Ssc Rossanese venivano girati ad un benzinaio vicino alla cosca che poi li cambiava, restituendo il denaro contante.

LE PERSONE DESTINATARIE DELL’ORDINANZA
Questo l’elenco delle persone arrestate stamane dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Cosenza nell’ambito dell’operazione chiamata ‘Stop’ contro la cosca di ‘ndrangheta degli ‘Acri-Morfò di Rossano. Nicola Acri, 34 anni, gia detenuto; Maurizio Barillari (44), già detenuto; Sergio Esposito (43), già detenuto; Giuseppe Ferrante (31), già detenuto; Salvatore Galluzzi (37), già detenuto; Gennarino Acri (31); Gianluca Fantasia, 38 anni; Roberto Feratti (56), di Vigevano (Pavia); Massimo Graziano (34); Isidoro Morfò (32); Salvatore Morfò (55); Luigi Polillo (31); Sergio Sapia (53); Gaetano Solferino (34); Orazio Acri (48); Arianna Calarotta (34); Salvatore Cropanise (35); Espedito Donato (47), di Gambolò (Pavia); Vincenzo Interlandi (54), di Gambolò (Pavia); Domenico Morfò (26); Lucia Morfò (34); Ivan Nicoletti (37) e Antonio Ruffo (40).

PROCURATORE: ALTERATO IL LIBERO MERCATO
COMANDANTE ROS: FORTI INTERESSI ANCHE IN GESTIONE SLOT MACHINE
”L’inchiesta condotta oggi dai carabinieri evidenzia un nuovo modus operandi delle organizzazioni criminali sempre più interessate a fare impresa”. E’ quanto ha detto il Procuratore della Dda di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, nel corso della conferenza stampa per illustrare gli esiti dell’operazione ‘Stop’ contro la cosca di ‘ndrangheta di Rossano Calabro. ”Si assiste – ha aggiunto – ad una forte alterazione del sistema del libero mercato, in cui né i clienti né i gestori degli esercizi commerciali avevano più libertà di scegliere il prodotto migliore. Chi non accettava era spesso vittima di minacce e intimidazioni”. Il comandante del Ros, generale Mario Parente, ha evidenziato che il “meccanismo aveva portato nelle casse della cosca Acri- Morfò un ingente quantitativo di denaro che veniva reinvestito in altre attività commerciali e nel finanziamento di attività sportive. Il business della organizzazione criminale era legato inoltre alla gestione delle slot machine”. Il Procuratore aggiunto, Giovanni Bombardieri, ha ricordato che “é emblematico un passaggio delle intercettazioni telefoniche in cui Salvatore Morfò e suo figlio Isidoro si compiacciono che la gente sappia che dietro al candidato Ivan Nicoletti ci sono loro”. Il Comandante provinciale dei Carabinieri di Cosenza, Col. Francesco Ferace, ha infine ricordato che l’indagine ha avuto inizio nel 2010 dopo l’arresto del boss Nicola Acri e del suo braccio destro Salvatore Galluzzi.