Una protesta eclatante che segue l’iniziativa del sindaco di Acquaformosa che ha fatto affiggere in paese un manifesto funebre del comune stesso ucciso secondo il primo cittadino dai governi Berlusconi, Monti e Letta. I sindaci denunciano l’insostenibilità della Tares e dei vincoli del Patto di stabilità e per questo hanno voluto riconsegnare al prefetto le fasce tricolore segno distintivo del loro ruolo di primi cittadini
Cosenza, i sindaci restituiscono la fascia al prefetto
Una protesta eclatante che segue l’iniziativa del sindaco di Acquaformosa che ha fatto affiggere in paese un manifesto funebre del comune stesso ucciso secondo il primo cittadino dai governi Berlusconi, Monti e Letta. I sindaci denunciano l’insostenibilità della Tares e dei vincoli del Patto di stabilità e per questo hanno voluto riconsegnare al prefetto le fasce tricolore segno distintivo del loro ruolo di primi cittadini
COSENZA – Un centinaio di sindaci dei piccoli comuni del cosentino hanno partecipato stamane alla protesta, promossa dal primo cittadino di Acquaformosa, Giovanni Manoccio, contro la Tares e per l’allentamento del patto di stabilità. I sindaci hanno restituito simbolicamente le fasce tricolore al prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro. I sindaci, tutti con la fascia tricolore, si sono ritrovati stamane davanti alla sede della Prefettura dove hanno attuato la loro protesta. “Non riusciamo più ad andare avanti – hanno detto – e non riusciamo più a garantire i servizi. I tagli feroci che sono stati imposti dai governi ci hanno messo in ginocchio”. Prima di incontrare il Prefetto i sindaci hanno fatto una foto di gruppo per dimostrare che “siamo uniti e nessuna bandiera ci può dividere. Siamo uniti sotto il vessillo dell’emergenza che affrontiamo quotidianamente”. La protesta ha origine dal manifesto funebre fatto affiggere nelle settimane scorso dal sindaco di Acquaformosa nel quale c’era scritto “il Comune è morto all’età di 510 anni per assassinio premeditato”. Una delegazione di primi cittadini si è poi recata a Roma per proseguire la protesta in Piazza Montecitorio. Stamane a Cosenza si sono uniti ai sindaci il deputato del Pd, Ernesto Magorno, il consigliere regionale Carlo Guccione ed il Presidente della Provincia, Mario Oliverio. “I vincoli del patto di stabilità – ha detto Oliverio – stanno determinando nei piccoli comuni gravi disagi”.
PRIMO CITTADINO PROPONE SCIOPERO DEI SINDACI
Il primo cittadino di Altomonte (Cosenza), Gianpietro Coppola, propone uno sciopero dei sindaci per protestare contro la Tares ed il patto di stabilità. “Il Comune di Altomonte – afferma il sindaco – è un Ente che non ha debiti ne è in dissesto o predissesto, che negli ultimi 9 anni ha contratto solo 2 nuovi muti per opere infrastrutturali operando investimenti solo con gli avanzi di amministrazione. E’ un Comune che lotta quotidianamente per realizzare un modello di sviluppo sostenibile ed alternativo ma che dall’1 gennaio non può più tappare le buche delle strade, fare le manutenzioni alle reti idriche e fognanti, erogare servizi sociali di primaria importanza nonostante abbia i fondi necessari. Ha i soldi ma non può spenderli. La misura è colma”. “Tramite il Prefetto di Cosenza – aggiunge Coppola – chiediamo un incontro urgente con il Presidente del Consiglio e con il Ministro Del Rio per esporre a loro personalmente le nostre ragioni ed i nostri problemi dato che né l’Anci ne altre organizzazioni ci rappresentano efficacemente. Se questo incontro non ci sarà concesso, come Comune di Altomonte proporremmo di avviare immediatamente uno sciopero dei sindaci da attuare tramite la sospensione delle funzioni di Ufficiale di Stato civile ed Anagrafe, di Ufficio Elettorale e di Responsabili della Protezione Civile e Polizia locale a cui far seguire contemporaneamente le dimissioni da Sindaco in tutti i Comuni della provincia di Cosenza”.
MAGORNO (PD), DA SINDACI ARRIVA SEGNALE FORTE
“E’ stato accolto l’invito ad un’ampia partecipazione dell’iniziativa ed è chiara la volontà dei sindaci di fare fronte comune”. Lo afferma il deputato del Pd, Ernesto Margono, circa la protesta dei sindaci a Cosenza. “E’ un segnale forte – aggiunge – che le istituzioni non possono far finta di non vedere”.