Le CHICCHE della lanterna di Diogene
La Lanterna di Diogene
Le CHICCHE della lanterna di Diogene
Ed ora cosa si fa? Una città in preda alla criminalità mafiosa ed a quella “camorrista”.
Cari Commissari prefettizi così gentili e cortesi che citate persino Papa Francesco, asserendo “che le nostre borse ce li portiamo noi”, e riflettendoci, occorre capire bene cosa contengono quelle borse! Cosa contengono, cari Commissari?
Speriamo speranze fresche, piene di legalità e trasparenza sì, sono cose fondamentali che mancano da anni a Taurianova. Però, sarebbe opportuno portare con se una ventata di “freschezza” insieme a delle dosi di un buon disinfestante. Che servirebbe a disintossicare e debellare veleni che imperano impetuosamente. E magari, quando incontriate i vari responsabili dei partiti politici taurianovesi, leggere e studiare la storia di questo paese attraverso loro. E da lì ripartire ed inoltrare gli inviti, se è il caso di inviarli, a qualcuno o meno di qualcuno. Invitereste mai il Conte Dracula ad una manifestazione per la raccolta di sangue dell’Avis?
Ognuno deve fare il proprio dovere e deve dare il suo contributo fattivo alla città per la sua rinascita, tranne le “ombre” e le “vergini ad orologeria” della politica locale. Così come del mondo associazionistico (oltre quaranta, e chi diavolo sono? E dove erano?).
Io non cito Papa Francesco, anche se mi piace, però mantengo il mio status di “mangiapreti” e le cito dal “Il libro dell’inquietudine” Fernando Pessoa che scrisse, «L’uomo non deve potersi guardare in faccia. È la cosa più terribile. La Natura gli ha fatto dono di non poterla vedere, così come di non poter fissare i propri occhi. Soltanto nell’acqua dei fiumi e dei laghi poteva scrutare il suo volto. E la postura che doveva assumere era peraltro simbolica. Doveva piegarsi, abbassarsi, per commettere l’ignominia di vedersi. Chi ha inventato lo specchio ha avvelenato l’anima dell’uomo».
A voi la palla….o meglio lo “specchio”….
GL