Parco Commerciale Romani di Catanzaro: provvedimenti di conclusione delle indagini per 12 persone
Nov 27, 2013 - redazione
I magistrati ipotizzano l’ipotesi di truffa ai danni del Comune. Fra le persone coinvolte anche l’ex sindaco Olivo
Parco Commerciale Romani di Catanzaro: provvedimenti di conclusione delle indagini per 12 persone
I magistrati ipotizzano l’ipotesi di truffa ai danni del Comune. Fra le persone coinvolte anche l’ex sindaco Olivo
La Procura di Catanzaro ha chiuso le indagini per 12 persone coinvolte nella presunta truffa del Parco commerciale Romani. L’avviso di conclusione indagini, emesso dal Procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e dal pm Carlo Villani, è stato notificato stamane dalla Guardia di finanza. Nell’inchiesta sono coinvolti, tra gli altri, l’ex sindaco, Rosario Olivo (Pd), l’ex presidente degli industriali di Catanzaro, Giuseppe Gatto, e l’attuale della Calabria, Giuseppe Speziali.
L’inchiesta sta facendo tremare istituzioni, imprenditori e associazioni catanzaresi e, nei mesi scorsi, aveva portato anche al sequestro di 1,3 milioni destinati alla società Parco Romani. Si trattava di somme che la Regione Calabria stava per liquidare alla società Catanzaro Servizi per il rimborso delle quote dipendenti. Nel provvedimento erano state evidenziate anche le presunte responsabilità.
In particolare all’ex sindaco Olivo viene contestato il fatto di aver delegato Biagio Cantisani alla stipula del contratto con la ditta individuale “Romani Rosa”, nonché di aver istigato Pasquale Costantino a rendere i due pareri di conformità economico-contabile afferenti le deliberazioni del Consiglio comunale n.74 del 2008 e n. 4 del 2010. Nelle cinquanta pagine formate dal procuratore aggiunto Borrelli viene ricostruita tutta la vicenda che ruota attorno a Parco Romani, il centro commerciale a Catanzaro Sala. Nel provvedimento si legge che “Olivo, Costantino, Felicetti, Romani, Cantisani e Gatto con artefizi e raggiri consistiti nel presentare al Comune di Catanzaro una valutazione falsa inducendo in errore il Consiglio comunale di Catanzaro che aveva autorizzato la transazione con delibera n.4 del 2010 sull’erroneo presupposto dell’equivalenza tra il credito ed il valore degli immobili, procuravano a Romani, nonché a Gatto e Speziali, l’ingiustificato profitto di 1.509.041 euro con corrispondente danno del Comune di Catanzaro con gli aggravanti di aver commesso il fatto in più di 5 persone e, inoltre, con violazione dei doveri inerenti una pubblica funzione”.