Furchì, accusato dell’omicidio di Musy, finisce in ospedale a seguito dello sciopero della fame e della sete
Mar 08, 2014 - redazione
Francesco Furchì, considerato dall’accusa l’assassino del consigliere comunale di Torino Alberto Musy, è stato ricoverato in ospedale per vio del suo stato di salute a seguito dello sciopero della fame iniziato da alcune settimane e di quello della sete avviato da alcuni giorni
Furchì, accusato dell’omicidio di Musy, finisce in ospedale a seguito dello sciopero della fame e della sete
Francesco Furchì, considerato dall’accusa l’assassino del consigliere comunale di Torino Alberto Musy, è stato ricoverato in ospedale per vio del suo stato di salute a seguito dello sciopero della fame iniziato da alcune settimane e di quello della sete avviato da alcuni giorni
TORINO – Francesco Furchì, l’uomo di origini calabresi, e nello specifico vibonesi, accusato dell’omicidio del consigliere comunale Alberto Musy, è stato ricoverato in ospedale alle Molinette di Torino. Furchì, che si trova in carcere da oltre un anno, da qualche tempo aveva iniziato lo sciopero della fame e in questi giorni aveva annunciato l’avvio dello sciopero della sete. Al momento non si hanno altre informazioni.
Nativo di Ricadi in provincia di Vibo Valentia, Furchì vive a Torino da anni, dove è presidente dell’associazione Magna Graecia Millenium, che «opera nel campo della cultura, della solidarietà, della diffusione dei valori della calabresità in terra di Piemonte».
Dietro al delitto, secondo l’accusa ci sarebbero ragioni economiche. L’agguato risale al 21 marzo 2012: l’aggressore gli sparò contro sei colpi di pistola, per ucciderlo. E se Alberto Musy, avvocato, docente di diritto e consigliere comunale del Terzo Polo, non è morto quella mattina, nel cortile del palazzo in cui abitava, lo deve probabilmente al caso. Ricoverato all’ospedale Molinette e sottoposto a un intervento chirurgico durato diverse ore, è rimasto in coma per 19 lunghissimi mesi, fino alla morte che lo ha colto lo scorso ottobre.