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Una giovane catanzarese finisce nella morsa dell’hard in rete

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Il video sarebbe scaturito da un gioco a sfondo amoroso

Una giovane catanzarese finisce nella morsa dell’hard in rete

Il video sarebbe scaturito da un gioco a sfondo amoroso

 

Un filmino hard girato nella sua cameretta diventa, per una sedicenne di Catanzaro, un incubo mediatico. Il video, infatti, forse per gioco, forse per amore, viene subito caricato in rete dal giovane fidanzato della ragazza. Facebook, whatsapp ed altri sociali network cominciano ad essere invasi dalle immagini scabrose: la ragazza immortalata in una fase di autoerotismo.
La protagonista di questa brutta storia, che purtroppo non è fantasia, è una studentessa catanzarese, una minore che ha sottovalutato le potenzialità dannose della diffusione virale del video che la ritraeva in atteggiamenti sessualmente espliciti. Due imbarazzanti minuti, quanto basta per vivere un incubo. Sul caso stanno indagando le autorità competenti – i carabinieri sono stati già nell’istituto scolastico – : l’invio di foto (o video) che ritraggono minorenni in pose sessualmente esplicite configura, infatti, il reato di distribuzione di materiale pedopornografico.
Si definisce “sexting” questo terribile fenomeno virtuale e virale che sta scuotendo cronache e coscienze anche in città. Nonostante sia ormai una pratica abituale ed una corrente forma di relazione nell’epoca del virtuale, (i sondaggi lo dimostrano con dati imbarazzanti: l’83% degli italiani utilizza il sexting contro il 73% della media mondiale), il rovescio della medaglia è terribile. Si tratta infatti di un “gioco” molto pericoloso: Elena ne sa qualcosa. Una volta inviata la foto o il video con il cellulare, infatti, se ne perde completamente il controllo, su come verrà usata o sull’effetto che avrà sulla propria reputazione. Il destinatario come nel “nostro” caso, potrà inoltrare le foto compromettenti a moltissimi amici per puro divertimento, o per vendetta, come spesse volte accade. Purtroppo ciò accade quando non si ha sufficiente consapevolezza delle tecnologie in uso e dei rischi digitali legati a comportamenti potenzialmente a rischio. Da alcuni studi emerge infatti, dato ancora più pericoloso, quanto il “sexting” e pratiche simili siano percepite dagli adolescenti come un gesto “per lo più goliardico”, non tanto rischioso, indice di una sempre minore percezione della diffusione di immagini pornografiche proprie o altrui inteso come comportamento pericoloso.
Le indagini sono in corso. Il video circola ancora, si spera per poco. Intanto Elena prova a cancellare ogni traccia di sé sul web. Ma nell’attesa, ne discutono i compagni di scuola, i coetanei, anche gli estranei. La vicenda ha turbato la tranquillità della giovane adolescente.