Born in the Wild. Polemiche negli Usa per un reality sulla gravidanza selvaggia
Giu 06, 2014 - Giovanni D'agata
Il parto all’aria aperta diventa una moda. Lo Sportello dei diritti: “Non emulatelo”
Born in the Wild. Polemiche negli Usa per un reality sulla gravidanza selvaggia
Il parto all’aria aperta diventa una moda. Lo Sportello dei diritti: “Non emulatelo”
La frontiera del trash dei reality non ha limiti. Partorire come due secoli fa, in
mezzo alla natura, senza alcun tetto sopra la testa e senza dottori, il tutto ripreso
dalle telecamere. E’ il nuovo reality Lifetime Born in the Wild che sta facendo scatenare
le polemiche negli Stati Uniti per i rischi connessi ad un programma simile, anche
se la presenza delle telecamere dovrebbe garantire che le donne, in caso di complicazioni,
saranno aiutate. Il programma è ispirato ad un video YouTube di venti minuti in
cui viene mostrata una donna che, senza aiuto alcuno, partorisce in mezzo a una foresta,
ma la ‘trasposizione televisiva’ non manca di far discutere. Per Giovanni D’Agata
presidente dello “Sportello dei Diritti [1]” il timore è che Born in the Wild
potrebbe scatenare un effetto emulazione che metterebbe a rischio le gravidanze complicate
di donne avventurose che scelgono di partorire all’aria aperta, in luoghi incontaminati
e senza alcuna assistenza medica. Altre invece potrebbero provare un ‘parto in
casa’, con tutti i rischi del caso. Da febbraio ad oggi, il video su YouTube ha
registrato 20 milioni di visualizzazioni.