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Sicurezza alimentare. Ritirate le confezioni di Gallette “Soffiette di Mais Bio”

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Per livelli massimi di Deossinivalenolo (DON)

Sicurezza alimentare. Ritirate le confezioni di Gallette “Soffiette di Mais Bio”

Per livelli massimi di Deossinivalenolo (DON)

 

 

Il sistema di allerta rapido della Regione Valle d’Aosta segnala il ritiro dagli
scaffali dei supermercati delle Gallette “Soffiette di Mais Bio” produttore: MOLINO
PEILA –fraz. Gallenca, 30 – 10087 Valperga (TO) Grossista: LA FINESTRA SUL CIELO
Via Rondissone, 26 10030 Villareggia (TO). Si tratta dei lotti TMC 16/12/2014 TMC
17/02/2015 TMC 27/01/2015. Gli esercizi interessati sono BIOCANAVESE Loc. Amérique,
75 A Quart (Ao) e COOPERATIVA LO PAN NER Via Parigi, 240 Aosta (Ao). Il motivo
del ritiro per la presenza nel prodotto di livelli massimi di Deossinivalenolo
(DON). Il DON è una micotossina del tipo tricoteceni prodotta dai funghi Fusarium
graminearum e F. culmorum. Questi funghi sono patogeni vegetali che possono crescere
ai climi temperati. Il DON si ritrova insieme ai suoi derivati (3-acetil-deossinivalenolo
(3-Ac-DON) e 15-acetil-deossinivalenolo (15-Ac-DON) e alle forme “mascherate”
della micotossina (DON-3-glc). In base alla soglia riscontrata, l’autorità di controllo
ritiene che l’assunzione alimentare per infanti (0-6 mesi) e bambini tra gli 1
ed i 3 anni, ma anche adolescenti e bambini in genere, possa essere motivo di preoccupazione,
in quanto sono in una fase iniziale della vita (ed in ragione del peso corporeo relativamente
basso). Il DON è una delle micotossine più diffuse negli alimenti e nei mangimi
insieme a zearalenone e tossina T-2, soprattutto nei cereali quali grano, orzo e
mais. Benché siano stati fatti studi scientifici sul metabolismo del deossinivalenolo
e degli altri tricoteceni, non sono ancora chiari molti aspetti del suo meccanismo
d’azione. I principali effetti tossici sull’uomo e sugli altri mammiferi sono: inibizione
della sintesi proteica e degli acidi nucleici, alterazione della struttura di membrana
e della funzionalità dei mitocondri , apoptosi e attivazione delle citochine ;
vomito, diarrea, malfunzionamento del sistema ematopoietico (anemia e leucopenia);
abbassamento delle difese immunitarie.La dose tollerabile giornaliera (TDI) per l’uomo
di deossinivalenolo è stata fissata a 1 μg/kg. Per quanto riguarda gli effetti
cancerogeni in base alla classificazione internazionale della IARC (Agenzia Internazionale
per la Ricerca sul Cancro), il DON, insieme agli altri tricoteceni, è inserito in
“Classe 3”, cioè non è considerato cancerogeno per l’uomo. Tuttavia, a seguito
di uno studio triennale svolto in Cina, nelle regioni di Haimen e di Penlai, riguardo
al ruolo della fumonisina B1 nell’incidenza del carcinoma epatico primario, alcuni
studiosi hanno ipotizzato un’azione sinergica di altre micotossine nello sviluppo
di tale tumore, tra le quali il deossinivalenolo, che era presente nei campioni esaminati
in maniera più elevata del solito, tesi dimostrata da ricerche effettuate sui ratti.
Tali ricerche, anche se non hanno accertato in maniera diretta l’azione cancerogena
del DON, dimostrano in ogni caso la stretta correlazione tra la presenza della micotossina
e questo tipo di patologia. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei
Diritti”, avvisa, a scopo precauzionale, i consumatori che avessero acquistato
il prodotto a non consumarlo e contattare i Carabinieri NAS o la ASL competente per
territorio. Mentre consiglia alle persone che presentano sintomi di intossicazione
di consultare subito un medico.