Tecniche innovative in ambito medico: è questa la nuova frontiera dello “Studio Monea”
Giu 27, 2000 - redazione
Lo staff del centro polispecialistico taurianovese organizzerà oggi un convegno sulle tecniche e i farmaci da utilizzare per i dolori osteoarticolari
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Tecniche innovative in ambito medico: è questa la nuova frontiera dello “Studio Monea”
Lo staff del centro polispecialistico taurianovese organizzerà oggi un convegno sulle tecniche e i farmaci da utilizzare per i dolori osteoarticolari
Si terrà domani, nella splendida cornice del Park Hotel Uliveto Principessa, il Convegno dal titolo “Il dolore osteoarticolare -Problema sociale – Prevenzione, diagnosi, cura” organizzato dallo “Studio Medico Polispecialistico Monea” di Taurianova. L’obiettivo principale dell’evento è tentare di fornire una descrizione dettagliata sulle nuove tecniche di infiltrazione e sui farmaci nella cura dei problemi alle articolazioni. Al dibattito, previsto per le ore 16, prenderanno parte numerosi esperti del panorama medico calabrese. L’apertura dei lavori spetterà alla D.ssa Maria Cristina Luvarà che illustrerà ai presenti le finalità di questo importante simposio medico. Si susseguiranno nell’ordine: Prof. Vincenzo Mollace, specializzato nella prevenzione dell’invecchiamento articolare; il medico sportivo della Reggina Calcio, Dott. Pasquale Favasuli, che illustrerà le varie patologie muscoloscheletriche che si possono manifestare negli sportivi; il Dott. Carmelo Nicotera, professionista della riabilitazione delle capacità motorie nei pazienti con artrosi. La discussione tecnico-scientifica si concluderà con il lavoro del Dott. Francesco Monea che spiegherà nello specifico il valore della terapia infiltrativa ecoguidata di acido ialuronico. L’illustre professionista taurianovese, per spiegare meglio ai lettori di Approdonews la tematica su cui verte il suo lavoro di ricerca, ha deciso di rispondere ad una serie di domande che faranno maggiore chiarezza sulla questione medica che sarà trattata domani.
Dott. Monea, quali sono i criteri guida nella scelta per l’infiltrazione di acido ialuronico? Ci sono novità da segnalare per quanto riguarda le tecniche e il tipo di farmaco?
Di estremo interesse clinico sono le tecniche di infiltrazione e viscosupplementazione nelle patologie articolari; l’ecografia permette di guidare visivamente, in estrema sicurezza, un ampio numero di tecniche chirurgiche mini invasive, dirette verso bersagli anatomici raggiungibili attraverso l’introduzione di aghi, in particolare nelle sindromi caratterizzate da infiammazione cronica e progressiva erosione della cartilagine articolare. L’osteoartrosi costituisce la causa più comune di dolore e limitazione funzionale a carico dell’articolazione dell’anca e del ginocchio nell’adulto, particolarmente fra gli anziani. Non ci sono farmaci capaci di guarire l’artrosi o di farla regredire, ma solo medicinali che aiutano a controllare il dolore come gli antinfiammatori che sono però gravati di importanti effetti collaterali.
Cosa si inietta nell’articolazione?
Il farmaco più comunemente utilizzato è l’acido ialuronico, una molecola naturalmente sintetizzata dalle cellule sinoviali che, oltre a essere responsabile delle proprietà viscoelatiche del liquido articolare, contribuisce ai meccanismi di lubrificazione nelle condizioni di carico e protegge parzialmente il tessuto dalla penetrazione di cellule infiammatorie o dagli enzimi litici. In pratica, l’acido ialuronico agisce come un lubrificante. Le ultime ricerche hanno sviluppato una tecnologia innovativa denominata Mo.Re. (Mobile Reticulum) in grado di conferire al polimero naturale di PM 500-730 kDa, cioè quella frazione di acido ialuronico con le proprietà biologiche ottimali, caratteristiche di viscoelasticità e di residence time superiori, oltre a proprietà lubrificanti superiori.
Questa procedura a quale tipologia di pazienti può essere applicata?
Fondamentalmente questa terapia è indicata per i pazienti con artrosi dell’anca , ginocchio e spalla nelle sue fasi iniziali e intermedie. Più la malattia è avanzata, e lo spazio articolare ristretto, e meno si ha giovamento dalla terapia intra-articolare. La letteratura mondiale è concorde nel riconoscere i benefici di questo farmaco nei pazienti con artrosi lieve e moderata. La totale assenza di controindicazioni fa sì che questa procedura possa essere indicata anche per pazienti che non possono sottoporsi ad intervento di artroprotesi e che soffrono di forti dolori articolari.
Ringraziamo il Dott. Francesco Monea per la disponibilità.
redazione@approdonews.it