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Mario Maiolo deluso dall’atteggiamento di Callipo

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C’è bisogno dell’apporto di tutti per far cambiare passo alla Calabria

Mario Maiolo deluso dall’atteggiamento di Callipo

C’è bisogno dell’apporto di tutti per far cambiare passo alla Calabria

 

Callipo mi ha deluso nella sua analisi della mia proposta, eccessivamente
strumentale, travisandone il significato ed estendendolo a contenuti che
non sono presenti.

Il mio appello a tutti, e ripeto tutti, i soggetti economici, sociali e
politici della Regione, nessuno escluso, non assolvono *tout court* la
vecchia classe dirigente ma anzi pongono le basi per un cambio di passo di
cui la nostra Regione ha estremamente bisogno, da un punto di vista
politico e amministrativo. Qualunque critica a un tale approccio, senza una
controproposta percepibile, è meramente strumentale.

Allo stesso modo quella che Callipo definisce un'”acuta analisi” della
situazione italiana chiama alla responsabilità la classe dirigente
calabrese così come il Governo nazionale. Non si può tacere su dati di
fatto che sono sotto gli occhi di tutti i cittadini, famiglie e imprese
calabresi e che per tali motivi hanno bisogno di soluzioni strutturali e di
lungo termine. Qui non si tratta di vittimismo, né di meridionalismo
dell’ultima ora, o forse il mio approccio è troppo complesso per ridurlo in
140 caratteri. Così com’è complesso prendere le redini della Regione e
portarla in Europa, con esperienza e lungimiranza.

La mia proposta apre un confronto su un programma condiviso che fa a meno,
e non per questioni anagrafiche, della retorica giovanilistica di slogan
senza sostanza. Una retorica che quasi riecheggia il primo Scopelliti.

Come Callipo sa perfettamente, laddove si sia amministrato o ci si è
impegnati politicamente si va incontro a successi e insuccessi e sono
sempre le storie personali e gli obiettivi raggiunti a parlare. Per queste
ragioni non temo il confronto e sono certo che la mia storia, e quella di
altri amministratori della Calabria, sia iscrivibile tra gli “amici” della
Calabria mentre non avrei difficoltà a individuare qualche giovane e
iscriverlo d’ufficio per la propria storia amministrativa tra i “nemici”
della Calabria.