Giuseppe Gentile: “Residenze sanitarie per anziani e centri riabilitativi mai aperti”
Set 07, 2014 - redazione
Il segretario generale del Sulpi: “Facciamone un’altra. Continua lo sperpero dei manager delle aziende sanitarie”
Giuseppe Gentile: “Residenze sanitarie per anziani e centri riabilitativi mai aperti”
Il segretario generale del Sulpi: “Facciamone un’altra. Continua lo sperpero dei manager delle aziende sanitarie”
Riceviamo e pubblichiamo:
Il 27 Novembre 1996, il CIPE autorizzava la costruzione di numerose Residenze Sanitarie per Anziani e Disabili in tutta la Regione Calabria. Il 27 Giugno 2006 la Corte dei Conti Sezione Regionale di Controllo per la Calabria, nella relazione sui programmi di edilizia sanitaria descriveva il costo complessivo delle RSA € 9.253.874,69 e lo stato dei lavori. Gli importi liquidati al 31.12.2005 sono stati di € 4.563.510,61, lo stato dei lavori dimostrava che n. 22 R.S.A. erano state ultimate e collaudate ma soltanto 7 di queste erano in esercizio. Tra quelle dove i lavori sono stati ultimati e collaudati ci sono, in provincia di Reggio Calabria, la RSA di Cittanova con annesso Centro Semiresidenziale per Disabili ed Unità Fisiatrica (spesi € 1.968.648,78 + 476.283,09); la RSA di Rizziconi (spesi € 1.589.436,06); il centro semiresidenziale ad alta intensità assistenziale di Locri (spesi € 515.217,40).
Oggi, di fronte a queste opere Pubbliche realizzate, collaudate e mai messe in funzione, il Commissario Sarica, con deliberazione n. 635 del 07 Agosto 2014, propone l’attivazione di un centro di eccellenza per attività residenziali e di riabilitazione presso la struttura sanitaria di Gerace e chiede alla Regione Calabria un finanziamento di € 16.000.000,00. Questi soldi dovrebbero essere attinti dai finanziamenti dell’ex art. 20 della Legge 67/1988 ma, forse Sarica tenta di fare un volo pindarico e, fa finta di non ricordare che i 60 milioni di euro rimasti dell’ex art. 20, sono stati già impegnati per costruire il nuovo ospedale della Piana di Gioia Tauro.
In verità bisogna riconoscere che il Commissario Straordinario dell’ASP ha tentato di buttare acqua sul fuoco delle tate proteste provenienti da quel territorio, dimostrando così l’intento di voler utilizzare una struttura mai aperta. Pur tuttavia, non riusciamo a comprendere come si può proporre un’altra struttura residenziale in presenza di ben tre ultimate da 8 anni, arredate e mai aperte all’utenza.
D’altronde siamo in campagna elettorale e una delibera non si nega a nessuno, anche perché ci sono serie probabilità che l’operato della Direzione Generale degli ultimi tempi sarà dichiarato nullo o annullato in autotutela dallo stesso Commissario Sarica, così come sta facendo in questi giorni per molte delibere di incarichi dirigenziali di Strutture Complesse.
E pensare che il compito istituzionale dell’ASP di Reggio Calabria (si legge sul sito) è di assicurare i livelli essenziali di assistenza (inesistenti in tutto il territorio provinciale) definiti dal piano sanitario regionale, secondo i principi fondamentali di uguaglianza (dove si trova?), imparzialità (si guardano solo gli amici), continuità (continuità assistenziale???), diritto di scelta (emigrazione sanitaria), partecipazione (quando mai), efficienza ed efficacia. Questi ultimi due concetti si sposano bene con la nuova RSA di Gerace.
Giuseppe Gentile (Sulpi)