Allarme in Italia di Rasff, sistema di allerta rapido comunitario
Sicurezza alimentare: tonno contaminato da mercurio
Allarme in Italia di Rasff, sistema di allerta rapido comunitario
Dall’inizio dell’anno sono 221 le segnalazioni diffuse dal Rasff riguardanti
la presenza di metalli pesanti negli alimenti e di queste 93 riguardano proprio l’eccesso
di mercurio nel pesce. La Spagna è il paese che ha subito il più alto numero di
notifiche (48). Ieri, 25 settembre, una nuova segnalazione diffusa dal sistema di
allerta rapido per alimenti mangimi (Rasff) figura la notifica inviata dal nostro
Ministero della Salute, di eccesso di mercurio nelle bistecche di tonno albacora
importato dalla Spagna. Tale concentrazione di metalli pesanti dipende con l’aumentare
dell’inquinamento dei mari. In particolare destano sempre più preoccupazione le
concentrazioni elevate di mercurio nei pesci, soprattutto nelle specie di grandi
dimensioni che accumulano maggiori metalli pesanti. In Italia nel 2014 si contano
già 40 segnalazioni di pesce importato contaminato da mercurio, proveniente perlopiù
da Spagna e Portogallo. Le concentrazioni rilevate nei lotti di Thunnus albacares
sono di 2,1 mg/kg – ppm. Per le specie di grandi dimensioni i valori considerati
sicuri non dovrebbero superare 1 mg/kg.m. A rischiare in questo caso sono soprattutto
le donne incinte e i bambini, sensibili anche a concentrazioni considerate innocue
per altri soggetti. Il consiglio degli esperti è di non comprare il pesce spada,
lo smeriglio e il tonno, più saturi di metalli pesanti pericolosi per l’organismo
umano.Pertanto Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti [1]”,
consiglia i consumatori, quando si va in pescheria, di preferire pesci mediterranei
di piccole dimensioni, come alici e sardine, ricchi di nutrienti e meno a rischio
di estinzione. Il buonsenso e le linee guida dei nutrizionisti suggerirebbero di
non superare i 100 grammi alla settimana di pesce spada o tonno, mentre per le altre
specie complessivamente si può consumare fino a 300-400 grammi di pesce alla settimana,
alla luce dei grandi benefici per la salute che ne derivano. L’importante è variare
molto le specie da portare in tavola, seguendo la stagionalità anche per il pesce
e preferendo il mercato ittico locale. Inoltre, per quanto riguarda questa partita
di pesce, chiunque avesse acquistato questi prodotti è invitato a non consumarli
e a consegnarli al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della
ASL locale