Da diversi anni, ormai, la Calabria vive una gravissima crisi economica e
sociale che sta facendo crescere, purtroppo, il numero di famiglie che
vivono in condizioni di miseria e povertà.
Ad accrescere le condizioni di povertà in Calabria è stata l’assenza di
politiche finalizzate al superamento di ogni forma di precarietà.
Lavoratori in mobilità, Lsu ed Lpu da mesi protestano in tutta la Regione
perché non è più accettabile il ripetersi di promesse a cui non hanno mai
fatto seguito risultati concreti.
Le indennità e i diritti dei lavoratori non devono essere oggetto di
speculazione politica o strumento per tenere sotto ricatto i precari.
Le istituzioni tutte devono porre come obiettivo prioritario il tema del
lavoro e della stabilizzazione di ogni forma di precarietà esistente negli
enti locali.
I segnali che giungono dal governo nazionale sono positivi, ma non
sufficienti a rassicurare i lavoratori e le loro famiglie che in più
occasioni hanno visto disattesi gli impegni assunti dai governi che si sono
succeduti negli ultimi 15 anni.
Bisogna provvedere, inoltre, ai pagamenti delle mensilità arretrate perché
non sono più accettabili ritardi di oltre sei mesi che costringono le
famiglie a vivere con redditi sotto la soglia di povertà.
Il prossimo governo regionale si dovrà impegnare sin da subito a reperire
le risorse necessarie indispensabili per integrare quanto finanziato dal
Governo nazionale se si vuole dare un segnale di reale cambiamento e di
vera attenzione verso le categorie di lavoratori che fino ad oggi non hanno
visto riconosciuti i loro diritti.
Giuseppe Longo