di GL
Ci sono delle piaghe sociali silenziose che, uccidono, umiliano, piegano anche la dignità umana stessa. E ci sono delle piaghe che fermano lo sviluppo di una comunità e la fanno sprofondare in un vuoto infinito. Come un vortice che ti prende e ti travolge nel buio più assoluto e non c’è via di scampo, una volta coinvolti. Questa piaga si chiama “Usura”, e chi la impone con violenza si chiamano “usurai”a Roma sono i cosiddetti “caravattari”.
Cos’è l’usura? L’usura è il reato che commette chi, sfruttando il bisogno di denaro di un altro individuo, concede un prestito chiedendone la restituzione a un tasso d’interesse superiore al cosiddetto “tasso soglia” consentito dalla legge.
Alla base di un rapporto usurario c’è dunque, da una parte, una necessità stringente di denaro e, dall’altra, un’offerta che può apparire come una facile e rapida soluzione per chi si trova in difficoltà.
Purtroppo molte volte il cittadino o il malcapitato a fronte di operazioni sbagliate o di carenza di liquidità anche per i bisogni quotidiani, si trova molto spesso a doversi rivolgere a questi “strozzini” che con fare selvaggio impongono tassi di interesse altissimi.
Sono vittime all’ultima spiaggia perché non sanno a chi rivolgersi, perché nolte volte lo Stato gli sbatte la porta in faccia e le banche nemmeno li considerano. Ed in certi casi, chi ha la fortuna di avere un favore dalle banche, anche quest’ultime hanno la loro percentuale di usurai. Una sorta di usura legalizzata che molte volte viene contestate dalle varie associazioni che con solerzia tentano a costruire uno scudo contro chi applica una sorta di tassa fuori dai limiti della legalità. Occorre stare attenti, ma occorre innanzitutto tutela e prevenzione.
Un grande dottore della chiesa, San Basilio Magno disse «Tu trai denaro dalle lacrime, tu strozzi chi è rimasto nudo e percuoti chi ha fame». Ed è proprio questa la figura dell’usuraio sia esso un “delinquente civile” che uno di Stato. Purtroppo questo è un fenomeno molto silenzioso che non viene mai denunciato dalle nostre parti. Ed è questo silenzio che uccide, come tutte le piaghe sociali che portano alla disperazione. Ho letto con interesse il pezzo dell’amico Giovanni Cardona e faccio mio il suo passaggio finale, «Solo conoscendolo e parlandone denunciandolo, si addomestica l’abisso che sta dentro i cunicoli scuri della psiche refrattaria e violata dell’usurato, così contrastando sul serio un fenomeno che si è fatto via via più drammatico dentro le case dell’ex Belpaese, fino a trasformarsi in negazione dell’evidenza, in silenzio, in paura».
Secondo alcune inchieste, il ceto medio è sotto usura. Ed esso è formato da impiegati, liberi professionisti, ma anche pensionati, la crisi che sta attanagliando il paese, morde ed è implacabile, e molti si rivolgono agli strozzini. Ma ci sono le tutele, si possono combattere questi fenomeni che io definisco a pieno titolo “mafiosi” sia che esse siano perpetrate da delinquenti, banditi comuni che dalle banche. Secondo una statistica, “negli ultimi cinque anni il 52 per cento dei soggetti”, si sono rivolti a Federazioni come alle associazioni antiracket e antiusura, dislocati sul territorio nazionale. E la maggior parte dei casi sono persone con un reddito fisso, qualcuno li ha definite quelle famiglie della porta accanto.
Questo è stato un fenomeno che ha avuto una sua crescita al Nord, che come abbiamo modo di apprendere attraverso le cronache quotidiane, è diventata una terra di conquista delle mafie.
Eppure le leggi per il contrasto all’usura ci sono, basta andare sul sito della Banca d’Italia e troverete tutti i riferimenti, “La legge sull’usura (legge 108/1996), ha introdotto un limite ai tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento oltre il quale gli stessi sono considerati usurari. Ai fini della valutazione della usurarietà dei tassi, si deve fare riferimento al momento in cui gli interessi sono promessi o convenuti, indipendentemente dal momento del pagamento (legge 24/2001)”.
Quello che va fatto immediatamente, è denunciare alle Forze di Polizia qualsiasi condizione che ha a che fare con questo fenomeno criminale. Fatelo, anche in forma anonima. Segnalate le persone che pensate adottano questo crimine. Perché di un crimine si tratta. Lo diceva anche in tempi meno sospetti, in una sua poesia, Ezra Pound, “Con usura nessuno ha una solida casa / di pietra squadrata e liscia / per istoriarne la facciata, con usura / non v’è chiesa con affreschi di paradiso”.