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Chiesto il rinvio a giudizio per Bossi e il vibonese Belsito per presunta truffa da 40 mln sui rimborsi elettorali

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GENOVA – La Procura di Genova ha chiesto al giudice il rinvio a giudizio per il fondatore della Lega Nord Umberto Bossi e per l’ex tesoriere del partito Francesco Belsito. Quest’ultimo, di origini vibonesi, e in passato nominato Sottosegretario, insieme a Bossi è sospettato di aver utilizzato soldi pubblici per scopi personali: si tratterebbe in sostanza di una presunta truffa sui rimborsi elettorali ai danni dello Stato di circa 40 milioni di euro e che ha portato, nel 2012, alle dimissioni di Bossi dal vertice della Lega Nord.

La stessa imputazione di truffa è contestata anche contro Antonio Turci, Stefano Aldovisi e Diego Sanavio, componenti del comitato di controllo di secondo livello della Lega. Secondo l’accusa sarebbero stati firmati rendiconti irregolari poi presentati in Parlamento al fine di ottenere – tra il 2008 e il 2009 – rimborsi elettorali per 40 milioni.

Il procedimento fu avviato dalla magistratura milanese ma poi fu trasferito a Genova perché è su un conto intestato a Belsito e aperto presso una filiale genovese di Banca Aletti che venne accreditata l’ultima tranche dei rimborsi elettorali.