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Primo trapianto di cuore da cadavere anche in Europa

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Dopo che i chirurghi di Sydney nel 2014 sono riusciti in tre casi su tre pazienti
infartuati nell’ospedale St. Vincent’s di Sydney a trapiantare un cuore “morto”,
conservato in una soluzione speciale e usato dopo un lungo trasporto del paziente
anche nel Regno Unito è stato effettuato il primo trapianto di cuore da cadavere
in Europa. L’intervento, di cui danno notizia i principali quotidiani inglesi, è
stato portato a termine al Papworth Hospital nel Cambridgeshire su un 60enne. L’uomo
ha ricevuto un cuore da un cadavere. L’intervento è perfettamente riuscito. Fino
ad ora era stato possibile trapiantare cuori ancora in funzione da pazienti in stato
di morte celebrale. Ma i chirurghi dell’ospedale britannico come nei casi australiani,
hanno dimostrato che anche un cuore morto può essere riattivato. Il primo intervento
è stato portato a termine un mese fa, ed il paziente che ha ricevuto il nuovo cuore
“morto” si sta riprendendo bene. Secondo i medici inglesi, la nuova tecnica potrebbe
determinare un incremento di un quarto dei trapianti di cuore nel Regno Unito, permettendo
di salvare centinaia di vite. Il cuore morto è stato riattivato nel ricevente attraverso
una pompa che ne ha permesso il monitoraggio per un’ora, in maniera da accertarne
l’efficienza. Tutto questo è stato possibile, osserva Giovanni D’Agata, presidente
dello “Sportello dei Diritti [1]”, grazie allo sviluppo di una soluzione protettiva
e di una tecnologia che permette di preservare il cuore, di risuscitarlo e di monitorare
la sua funzione.La squadra medica australiana ha lavorato a questo progetto per 20
anni e intensivamente negli ultimi quattro Questa nuova tecnica permetterà di effettuare
trapianti cardiaci in molti paesi del mondo in cui la definizione di morte non è
la morte cerebrale ma quella cardiaca.