Finora gli avevano imposto il coprifuoco. Ma appena cessato il primo turno della battaglia il nostro caro Galati è subito uscito allo scoperto. E ha dettato alle stampe il de profundis per Mascaro. Gli ha subito mandato il conto, ricordandogli con parole “morbidone” che la sua lista, quella di Forza Italia, è la più votata della coalizione e che, quello che è evidentemente il suo pupillo, De Sarro, è risultato il primo degli eletti.
Ha voglia il povero Mascaro a tenerlo lontano dai comizi insieme alla buon’anima di Talarico ed ha voglia ad affannarsi a dire che né l’uno né l’altro conterebbero nelle scelte di una sua eventuale amministrazione. I numeri sono numeri e, se lui vincesse, Forza Italia ed UDC su 15 consiglieri di maggioranza ne conquisterebbero almeno 7. Di fatto lui sarebbe in pugno a questi due compari. Galati lo sa bene e glielo ha voluto ricordare, come per mettere le mani avanti.
Ed anzi è andato oltre. Ha fatto anche delle avance con parole altrettanto “morbidone” a Pasqualino Ruberto. Dopo averlo cacciato di casa e averlo costretto a far da solo, ora se lo vorrebbe anche vampirizzare. E, parlando a suocera, perché nuora (Mascaro) intenda, gli ha scritto che nel ballottaggio “Tutte le forze moderate ….. dovranno unirsi …. nella gestione amministrativa”. Come dire a Ruberto: bentornato a casa Lassie!
E allora. A quella parte del centrosinistra, che pensa ad attardarsi in sterili e falsati confronti con i numeri delle elezioni comunali passate in cui l’astensionismo pesò meno, verrebbe da dire: te la do io la linea.
Se Sonni vuole puntare a vincere deve tirare fuori i denti e non per i suoi sorrisi stereotipati. Deve far capire agli elettori che insieme a Mascaro tornerebbero alla grande i due impresentabili (politicamente parlando) Galati e Talarico e tutte le loro fameliche schiere. Deve rinfacciare a Galati la gestione della Fondazione Calabresi nel Mondo e le tante prebende elargite a sé stesso e ai suoi amichetti. Deve ricordare lo sfascio in cui la gestione Scopelliti-Talarico ha lasciato la sanità cittadina. Deve battere il tasto sui tanti candidati di Mascaro (dei quali ora alcuni già sicuri o potenziali consiglieri) che sono indagati o coinvolti in inchieste giudiziarie per mafia o collegati a soggetti citati nei decreti o nelle relazioni che portarono ai due scioglimenti per infiltrazione mafiosa del nostro consiglio comunale. Deve far capire che così il rischio di un terzo scioglimento sarebbe a portata di mano. In poche parole deve saper dire ai lametini, da tempo arcistufi della loro presenza: no, Galati e Talarico non passeranno.
Nicolino Panedigrano