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Un angelo nero

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Dev’ essere un’estate davvero calda per il vescovo di Locri – Gerace Francesco Oliva perché alcune delle sue pecorelle, forse a causa di Caronte che imperversa nella penisola causando temperature davvero insopportabili, pare abbiano smarrito il bene dell’intelletto, causandogli non pochi grattacapi..

Nel volgere di poche settimane il Presule ha dovuto occuparsi di due episodi davvero poco edificanti che hanno avuto come protagonisti (meglio: vittime) due parroci della diocesi.

Don Vincenzo, parroco di San Giovanni di Gerace, qualche settimana fa è stato preso a schiaffi nientemeno che dal sindaco del comune che, messo a parte delle critiche rivoltegli nel corso di due omelie alla Don Camillo, ha vestito i panni di un Peppone 2.0, si è recato nella canonica e, dopo un alterco, davanti a testimoni, ha schiaffeggiato il sacerdote.

Fortunatamente tutto è finito in gloria: il vescovo, informato dell’accaduto, si è subito recato a S. Giovanni a fare da paciere: il primo cittadino si è scusato pubblicamente con il parroco e quest’ultimo, ha ritirato la denuncia che, ben lungi dall’aver mostrato al suo aggressore l’evangelica altra guancia, aveva presentato ai carabinieri.

Al parroco di Caraffa del Bianco è andata peggio:aggredito da un energumeno nel corso di un incontro per discutere della festa patronale, il prete, dopo una prima visita al Pronto Soccorso, è stato ricoverato al nosocomio di Reggio Calabria dove i sanitari non escludono di dover ricorrere ad un intervento chirurgico a causa dei danni subiti  ad un occhio.

L’aggressore sarebbe uno dei promotori della festa (!!) che, imbufalito per i problemi economici legati all’organizzazione dell’evento, non ha trovato niente di meglio da fare che prendersela con il prete e menarlo.

A seguito dell’episodio l’ Ufficio diocesano della comunicazione ha diramato una nota in cui si legge, tra l’altro,  che:” Il vescovo di Locri-Gerace,  si è recato ieri sera stessa a Caraffa del Bianco. Il vescovo,  che si è detto preoccupato  mentre attende notizie sullo stato di salute del parroco, condanna questo gravissimo atto di violenza nei confronti di un sacerdote venuto da lontano per porgere con amore il Vangelo nella nostra terra”.

Il comunicato si conclude con l’esortazione del Presule:” affinché nei cuori di tutti si coltivino sentimenti di pace, di concordia e rispetto verso ogni fratello”.

Già, specialmente se il Fratello offeso è un sacerdote di colore.

Don Silvestre Mingouessi Ghislain, il parroco aggredito, infatti è un 37enne congolese.

Forse, per riparazione e per fugare ogni legittimo sospetto che il colore della pelle del malcapitato parroco c’entri qualcosa nell’aggressione, come recita la vecchia canzone, non sarebbe sbagliato che i parrocchiani di don Silverstre proponessero di aggiungere all’immagine della patrona Madonna degli Angeli, anche quella di un angelo nero.

Il tutto a spese dell’aggressore.

Emanuele Pecheux