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“Salvare la Calabria rendendo competitive le eccellenze”

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“Risorse, mezzi e sostegno istituzionale ad Agricoltura, Beni Culturali e Turismo: la Calabria si salva con un piano straordinario Governo-Regione che punti a valorizzare e rendere competitive le nostre eccellenze”!

Questo quanto sostenuto, nel corso di un convegno a Belvedere Spinello (KR) da Nicodemo Oliverio, Capogruppo Pd in Commissione Agricoltura della Camera, e da Franco Laratta, già parlamentare, Membro del CdA di Ismea, l’Istituto economico che finanzia i progetti in agricoltura.  Presenti numerosi sindaci del crotonese e molti giovani, segno della grande attenzione con cui le nuove generazioni guardano al settore agroalimentare.

Per Oliverio e Laratta: ‘Lo sviluppo del sud, ed in particolar modo della Calabria, passa da settori strategici, nei quali la Calabria eccelle. Per cui il settore enogastronomico, quello turistico e dei Beni storici, archeologici e paesaggistici, sono un tesoro che finora abbiamo tenuto nascosto. La ripresa economica, l’occupazione, lo sviluppo passano dalla ‘Terra’, dal grande ritorno alla terra”.

 

E non ci sono più alibi: ‘Ci sono risorse finanziarie importanti a disposizione, c’è un ruolo sempre più attivo e fondamentale che svolge ISMEA, c’è una grande attenzione del governo nazionale. Ora, con il nuovo corso in Regione, dobbiamo fare squadra, dobbiamo liberare l’agricoltura da ritardi, burocrazia, eccessi amministrativi: dobbiamo lanciare e far passare il messaggio che il ritorno alla terra è la sola grande speranza che abbiamo’, hanno sostenuto Franco Laratta e Nicodemo Oliverio.

Che hanno poi puntato l’attenzione sull’innovazione e le nuove tecnologie applicate all’agricoltura: “Al di là della visione romantica del ritorno alla terra, oggi il contadino tradizionale non esiste quasi più: è diventato imprenditore. E grazie alle nuove tecnologie, le imprese agricole sono diventate luoghi di ricerca, innovazione e crescita. Imprese in cui i giovani dell’attuale generazione possono realizzare i loro sogni, possono raggiungere i nuovi mercati internazionali che sono alla ricerca delle eccellenze agroalimentari made in Italy”.

L’appello al governo che si accinge a rispondere al dramma in cui vive il Sud da troppi anni: ” Basta attendere, basta con contributi e investimenti a pioggia, basta con le ‘cattedrali nel deserto’, basta con l’improduttivo assistenzialismo conosciuto nel passato.  Servono energie, risorse, attenzione legislativa, investimenti immediati ed efficaci in quelli che sono i nostri settori strategici, gli unici che hanno superato senza troppi danni la grave crisi economica che da 8 anni ha colpito il Paese e in particolare il Sud”.

Poi il grido unanime di tutti gli amministratori che sono intervenuti al confronto: ‘Mai più fondi comunitari restituiti all’Europa. Si tratta di un affronto che non possiamo più accettare’!