“Non ci pronunciamo, per il momento, sulla sanzione dell’Anticorruzione destinata al Governatore, in attesa delle decisioni che saranno adottate a livello regionale ma osserviamo che sono trascorsi oltre 300 giorni, nove mesi di governo Oliverio che non hanno partorito significative positività per la Calabria e i calabresi. Tutt’altro. Il quadro è desolante, sia sul piano economico-sociale che su quello politico-istituzionale”. E’ quanto afferma in una nota Alessandro Nicolò, capogruppo di FI alla Regione che osserva: “Quell’ immobilismo che ha caratterizzato negativamente la lunga, interminabile fase d’avvio della legislatura, sta perdurando, anzi s’appesantisce ed è una criticità permanente che sta finendo col rivelarsi il tratto distintivo dell’attuale Governo regionale”.
“Sul versante politico – aggiunge Nicolò – certo bisogna riconoscere che Oliverio non riceve aiuti, visto che nella sua parte regnano la confusione e il disorientamento, con un partito di maggioranza che versa in una grave crisi di identità alternando quotidianamente critiche anche severe alla linea del governo Renzi rispetto alla Calabria con lodi esaltanti e addirittura inni di entusiasmo”.
“Si vive una crisi permanente che si manifesta, anche pesantemente, ma sottotraccia – continua la nota dell’esponente politico – e si ripercuote negativamente sulle stesse istituzioni e sul confronto democratico. Si assiste, così, a Palazzo Campanella a un progressivo svuotamento delle prerogative e del ruolo del Consiglio regionale.”
”Ma il nodo – puntualizza Nicolò – rimangono i ritardi pachidermici e le gravi, imperdonabili incongruenze tra il programma elettorale di Oliverio e della sua coalizione e le azioni messe in campo nel concreto. Lo confermano la mancanza di una politica di governo dei trasporti e le carenze programmatiche sul terreno di progetti di sviluppo seri ed efficaci. La sensazione netta è che gli imprenditori e le aziende che vanno avanti lo fanno per conto loro, senza contare ormai su apporti positivi della Regione, senza aspettarsi che promesse ed impegni siano davvero mantenuti”.
“E’ un solco, poi – conclude il capogruppo di FI – quello che sta delineandosi nell’azione, o meglio nella non-azione, del governo regionale verso il territorio reggino. Dalla questione dell’Aeroporto dello Stretto, sempre più a rischio di marginalizzazione, al Porto di Gioia, per il quale da vent’anni si invocano invano adeguati collegamenti ferroviari e sviluppo produttivo dell’area portuale, all’alta velocità, alla stessa gestione della sanità che proprio nella provincia di Reggio raggiunge le performance meno incisive”.