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Uno studio conferma: i più poveri mangiano male

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Sembra la scoperta “dell’acqua calda” ma adesso c’è un fondamento scientifico in
quello che é semplice da intuire: meno soldi si hanno, più bassa è la qualità
del cibo che si consuma.É, infatti, una ricerca del Fondo nazionale svizzero condotta
dal centro universitario ospedaliero di Losanna, volto a dimostrare in che misura
lo stile di vita può incidere sul comportamento alimentare a dirlo. Un’indagine
che per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, può
essere pacificamente estesa a livello europeo. Stando ai risultati dello studio,
le persone che godono di un grado elevato di istruzione e che dispongono di buone
risorse finanziarie prediligono la dieta mediterranea, che com’è noto é particolarmente
indicata per la prevenzione di malattie cardiovascolari, del diabete e dell’obesità.
Al contrario, chi ha un reddito basso si vede costretto a risparmiare sul cibo, prediligendo
alimenti di qualità inferiore. La proposta di Pedro Marques-Vidal, responsabile
dell’equipe che ha condotto lo studio, è tanto semplice quanto difficile da realizzare
vista la speculazione che esiste sui prodotti alimentari: quello di abbassare il
prezzo di frutta e verdura, provvedimento che, ove realizzato, potrebbe essere più
efficace di qualsiasi campagna educativa.