Rende – Ricordate la delibera di Giunta n° 191 del 29-09-2015 con la quale
si tirano le somme della 50esima edizione del Settembre Rendese? Non fateci
affidamento, è carta straccia. Nonostante ciò è stata utilizzata quale
pezza giustificativa anche dall’assessore alla Cultura del Comune di Rende,
Vittorio Toscano, per propagandare i costi dell’evento appena terminato.
Nell’attesa di esaminare la prossima delibera di Giunta, la quarta che
questa amministrazione comunale dovrà produrre per il Settembre Rendese,
oggi conosciamo finalmente il costo reale della manifestazione culturale.
Ebbene, il Comune di Rende ha speso la bellezza di 50mila euro, 37mila
arriveranno dalla Regione Calabria e 7mila dalle sponsorizzazioni dei
privati (per una totale di 94mila euro). E nell’attesa che arrivi il
finanziamento regionale, l’assessore ha pensato bene di utilizzare 27mila
euro (altro che tremila) dal fondo di riserva per pagare i big che hanno
solcato il palcoscenico. I dati sono usciti ieri nel corso di una
conferenza dei capi gruppi e sono stati confermati dall’assessore al
Bilancio, Crusco, su richiesta del consigliere Iantorno.
Al di là di ogni considerazione estetica e organizzativa sulla
manifestazione in questione, c’è una questione politica che non possiamo
tralasciare: come ha fatto Toscano a replicare alle nostre parole senza
dire la verità ai cittadini rendesi? Da assessore tecnico aveva il preciso
dovere di utilizzare la massima trasparenza e rivelare l’importo esatto
dell’evento senza arrampicarsi sugli specchi, come ha fatto, finendo per
romperli. Ha perso una grande occasione nei confronti di tutta la città.
Un comportamento ingiustificabile sotto il profilo etico e politico quello
tenuto dall’assessore Toscano che dovrebbe dimettersi immediatamente per
decenza.
Inutile puntare il dito contro l’ingiustificabile modo di amministrare
delle precedenti amministrazioni quando si continua a navigare nel solco
della peggiore tradizione rendese.