Non è la prima volta che cittadini residenti nel centro urbano di Lecce nelle adiacenze
della centrale piazza Mazzini vengano a lamentarsi per problemi di serie interferenze
con i propri dispositivi determinate quasi certamente dai ripetitori di telefonia
“4G” che tutti i gestori telefonici hanno deciso di installare qua e là sul
territorio.
L’ultima denuncia dopo quella delle autovetture bloccate e con le centraline in
panne nell’ex piazza Trecentomila, arriva quella di un residente di via Cesare
Battisti che ci ha segnalato che da qualche settimana molti canali del digitale terrestre
risultano essere disturbati e non visibili.
Contattato un antennista, lo stesso ha imputato il problema, guarda caso, all’accensione
di un ripetitore per telefonia “4G”.
Per ovviare al problema non resta che installare a proprie spese un apposito filtro
per schermare le interferenze e consentire la visione di tutti i canali del digitale
terrestre.
Giustamente viene da chiedersi perché dovrebbe pagare il cittadino e non i proprietari
e gestori dei ripetitori per i danni che creano, al di là delle possibili conseguenze
per la salute che miriadi di onde ad alta frequenza potrebbero determinare e sui
quali, com’è noto, la scienza è tuttora divisa.
In ogni caso, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sarebbe utile un intervento urgente dell’ARPA per verificare se i livelli
di onde nella zona di via Cesare Battisti siano nella norma.
In ultimo, una volta individuata la fonte di tale interferenze, sarebbe utile che
la cittadinanza venisse adeguatamente informata dalle istituzioni, in primis il comune,
su chi rivolgere le proprie legittime pretese risarcitorie sui danni che le vengono
arrecati.