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Catanzaro, problemi su lavori scuola media “Mazzini”

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Il direttivo della Sezione Cittadina del Movimento Sociale Italiano-Fiamma Tricolore esprime tutta la sua preoccupazione rispetto alla questione legata alla ristrutturazione dei locali della Scuola Media “Mazzini” facente parte del II° circolo didattico di Catanzaro che, come questione complessiva relativa alle scuole dell’obbligo site in centro ed ormai divenute di studi storico-archeologico, noi seguiamo da almeno cinque anni, registrando la “scomparsa” di altri istituti “storici” come la Chimirri, il Carbone e la Maddalena.
Fondi Pac (2 milioni e mezzo di euro circa) SI, fondi Pac NO!
Una girandola di notizie, smentite e speranze – quelle dei cittadini del centro storico della nostra Città, ormai rimasti senza scuole nella loro area, fatta eccezione per i locali reperiti a carissimo prezzo, pare 23.000 euro mensili, nel palazzo Petrucci (meglio conosciuto come ex-Standa), soldi che, aggiunti a quelli che si spendono per i locali di segreteria di Via Paglia (e nonostante le stanze vuote esistenti nella sede del palazzo Petrucci, sarebbero già bastati a ristrutturare e rendere sicuri i locali della Mazzini, o quantomeno della Maddalena, rendendo un servizio ai cittadini e restituendo alla Città un pezzo della sua Storia – che ci fanno restare dubbiosi su quello che è reale e quello che è solo promessa o speranza di una amministrazione la cui azione è sicuramente deficitaria per quanto riguarda complessivamente il settore dell’edilizia scolastica.
Ed ancora aspettiamo riscontri dall’amministrazione comunale in merito alla chiusura della scuola primaria del centro storico di Gagliano plesso “De Lorenzo-Dominianni”, pare dovuta alla impossibilità di reperire undicimila euro per ristrutturare adeguatamente i bagni del plesso e, se così fosse, sarebbe veramente grave, anche perché la stessa amministrazione, assieme alla autorità scolastica, non è in grado di garantire il servizio di trasporto ai bambini della scuola materna, quindi i più piccoli, con la scusa che troppe sarebbero le responsabilità, contemporaneamente rifiutando che gli stessi bambini trovassero ospitalità in altri plessi molto più vicini a quello originario dove i genitori li avevano iscritti.
Quindi chiusure spesso improvvide e controverse; spese per fitti, pure importanti, senza riscontro alcuno; mancata o carente programmazione, con rischio di perdere cospicui finanziamenti; tanti, anzi tantissimi, disagi per i bambini e le loro famiglie nonostante la possibilità di optare per soluzioni alternative, neanche prese in considerazione né discusse con i cittadini direttamente interessati.
Questo il rendiconto attuale di cui, prima o poi, la Comunità dovrà chiedere conto a chi ci governa da anni e pretende di non giustificare mai le scelte fatte e che tutti noi continuiamo a subire.