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Cani o pacchi postali?

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Da mesi ormai Grottaferrata è teatro di polemiche aspre in merito alla sorte dei cani randagi di proprietà del Comune. Un dibattito così acceso che ha portato anche alle dimissioni del Delegato comunale al benessere animale, la Sig.ra Roberta Covizzi, contraria alle decisione presa dall’amministrazione di trasferire gli animali in un canile in provincia di Caserta. ALFA, che è un’associazione apolitica e apartitica che ha a cuore solo il benessere degli animali, ad ottobre 2015 ha adottato i 23 cani del Comune di Grottaferrata ospitati dal canile “La Fattoria di Tobia SRL” per evitare il loro trasferimento. “Gli animali di canili sono sottoposti ad un grande stress e a tante privazioni. Negli anni il box diventa un punto di riferimento, una certezza, spostarli in una nuova struttura comporterebbe loro uno stress ulteriore, causato dal viaggio e dal doversi adattare al nuovo canile”, spiega Rosanna Cabasino responsabile del settore adozioni di ALFA. “Gli animali destinati al trasferimento erano per la maggior parte cani anziani. Questi, dopo tanti anni di detenzione, non meritavano di subire ulteriori cambiamenti, se non quello di essere accolti da famiglie che offrissero loro un luogo sicuro e un po’ di amore, almeno per l’ultimo periodo della loro vita”. Purtroppo, da anni ormai, ci sono comuni laziali che bandiscono gare al massimo ribasso, alle quali partecipano, soprattutto, le strutture del centro e sud Italia. Per aggiudicarsi l’appalto si gioca sul risparmio di pochi centesimi a cane. ALFA ovviamente non condivide questa politica, perché la ritiene dannosa sia per gli animali sia per i comuni, che è vero che registrano un risparmio nell’immediato, ma si troveranno a spendere molto di più nel lungo periodo. “Il risparmio che un Comune pensa di ottenere con una convenzione al ribasso è del tutto relativo – spiega Laura Clementoni responsabile del settore randagismo di ALFA – il vero risparmio si può e si dovrebbe ottenere con delle corrette campagne di adozioni e con una politica di prevenzione al randagismo”. A questo aggiungiamo che il centro il e sud Italia sono realtà già estremamente provate dal randagismo, ed infatti moltissimi cani, ospiti nei rifugi del centro e sud Italia vengono mandati al nord per garantire loro maggiori possibilità di adozione; e i comuni laziali mandano i loro cani al sud? La nostra associazione crede che la politica più corretta sia quella seguita da un numero sempre maggiore di comuni laziali che collaborano con le associazioni animaliste per avviare campagne di adozioni dei propri cani. ALFA da anni si occupa di questi progetti e ogni anno trova casa ad oltre 200 animali. Questo è il vero risparmio per i comuni ed una grande speranza per gli animali. “Noi siamo disposti ad adottare anche l’unico cane portato nel canile della Campania che non siamo riusciti ad adottare prima del trasferimento, a condizione che il Comune provveda al suo rientro in regione – spiega Rosanna Cabasino – i trasferimenti fuori regione andrebbero evitati anche per evidenti difficoltà gestionali. Infatti, se il cane fosse stato ancora nel Lazio, avremmo già provveduto a cercare per lui una casa. Ci auguriamo che il comune di Grottaferrata sfrutti questa occasione che, grazie all’intervento di ALFA, gli ha fatto risparmiare oltre 20 mila euro, per il momento, e speriamo almeno che con parte dei fondi risparmiati attui politiche di prevenzione e di contrasto al randagismo, per evitare di ritrovarsi nelle stesse difficoltà economiche tra un anno. ALFA, nel suo piccolo, è a disposizione del Comune di Grottaferrata e di qualsiasi comune che abbia la volontà politica di risolvere il problema del randagismo nel rispetto del benessere degli animali”.