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Panedigrano e Viola: «Sanità lametina da riprogrammare»

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Non siamo più solo noi a dirlo. Ma il grido di allarme lo lancia addirittura il Dr Nicola Baggetta, direttore del reparto di ostetricia del Pugliese, che per giustificare un peggioramento dell’assistenza prestata nel suo reparto sostiene che un’assistenza migliore non è possibile, perché secondo lui “da qualche anno nessuna donna vuole andare a partorire negli ospedali di Lamezia e di Crotone dove sono state chiuse le TIN – terapie intensive neonatali”.
Non è vero che ci sia questo fuggi fuggi. Ma lui coglie un aspetto importante che il comandante supremo ing. Scura continua a voler ignorare. O almeno lo fa per quanto riguarda Lamezia. Perché nel frattempo e proprio in questi giorni, per sua sovrana decisione, la terapia intensiva neonatale di Crotone è stata riaperta.
Ovviamente nessun criterio scientifico e/o economico sorregge un tale suo comportamento, né il burbero Scura ha mai spiegato per quali motivi abbia deciso che la TIN, da lui autocraticamente destinata solo ai tre Hub di Catanzaro, Cosenza e Reggio, vada da una parte (Crotone) riaperta e da un’altra (Lamezia) no.
Al contrario, nel suo delirio di onnipotenza il Commissario Scura si è ben guardato dal nominare le commissioni tecniche previste nel suo stesso decreto 9/2015 e che avrebbero dovuto dare le indicazioni sia per la rete ostetrico-neonatale, sia per la rete politrauma, sia per quella cardiovascolare.
Una situazione inaccettabile, questa, contro cui la nostra città deve reagire.
Abbiamo chiesto un consiglio comunale sui temi della sanità, che dovrà discutere anche di questi metodi e del rifiuto di Scura a confrontarsi con la città. Politici ed amministratori ad ogni livello e di ogni colore non possono far finta di non vedere e di non sentire. Le decisioni che si stanno prendendo con la fusione in corso del Pugliese-Ciaccio e del Policlinico Mater Domini nell’azienda ospedaliera universitaria Renato Dulbecco creeranno il più grande ed attrezzato ospedale della Regione a poco meno di 20 minuti da noi.
Dobbiamo allora prendere tutti atto che la sanità lametina è ad un bivio: o viene riprogrammata in una visione integrata, ma differenziata e non concorrenziale con la costituenda azienda sanitaria Renato Dulbecco, oppure si avvierà ad un ulteriore, rapido e inesorabile declino.

Nicolino Panedigrano e Riccardo Viola