Ancora una volta ci troviamo a dover fronteggiare una nuova e preoccupante ipotesi di scippo posta in essere dalla Regione Calabria e dal Commissario straordinario della Sanità. Il probabile trasferimento del reparto di Chirurgia presso l’ospedale di Corigliano sarebbe l’ennesimo atto ignobile, perpetrato ai danni della nostra Città. Un atto che ulteriormente mortifica e calpesta in modo definitivo il diritto alla Sanità dei cittadini del territorio, per le ragioni che, da sempre, ho chiaramente espresso e che, oltretutto, erano quelle riferite al Commissario Scura, nel corso della riunione tenutasi la scorsa estate a Rossano. Incontro nel quale si era chiaramente ribadita l’intenzione, logica e razionale, di riorganizzare lo Spoke Rossano Corigliano portando al Giannettasio tutti i reparti che potessero assicurare assistenza agli utenti nella fase acuta, per una questione logistica e di centralità sul territorio, oltre alla dotazione dell’aviosuperficie. Evidentemente sono intervenuti altri equilibri differenti che, nel corso dell’ultima riunione dello scorso giovedì 3 dicembre, hanno rimesso in discussione la riorganizzazione dei due Ospedali, rendendola illogica e incomprensibile. Incontro al quale la Città di Corigliano era rappresentata dal sindaco Geraci mentre per Rossano, resa orfana della sua guida politica, non c’era nessuno!
È quanto dichiara Giuseppe Antoniotti, intervenendo sui preoccupanti risvolti che sta assumendo la questione relativa alla riorganizzazione dello Spoke Rossano-Corigliano sollevata nei giorni scorsi anche dai sindacati e dagli operatori della Sanità.
Finché ho ricoperto la carica di Sindaco ho sempre combattuto per bloccare ogni ipotesi di scippo. Ci ho sempre messo la faccia. E avevo chiesto e quasi ottenuto il potenziamento del nostro ospedale. Ora siamo allo sbando. In poco tempo hanno stravolto nuovamente il piano di riorganizzazione dello Spoke, su non so quale criterio, incomprensibile. Questo, anche perché nell’ultima riunione organizzativa, tenutasi a Corigliano e nella quale avrebbero dovuto partecipare i rappresentanti istituzionali del territorio, la politica cittadina era assente. Dove erano i rappresentanti regionali e provinciali di Rossano, che tanto millantano, ma solo da dietro le tastiere di un computer, questo amore spasmodico per la Città e il territorio? Perché non hanno partecipato ad una riunione fondamentale nella quale si decideva di una questione importante come quella della salute e quindi della vita delle persone? Non c’erano! Perché? La risposta è semplice e sotto gli occhi di tutti: perché complici e conniventi del disegno politico che prevede il centralismo a tutti i costi di Cosenza, cercando di acuire la guerra fratricida tra Rossano e Corigliano. Questa è la pura e semplice verità.
Questi rappresentanti amano esporre le mostrine e le fasce, oltre a scaldare le poltrone, perché invece di occuparsi di questioni gravi e serie, parlano di fatti e situazioni che nemmeno conoscono, solo per gettare fumo negli occhi della gente! A tale proposito, mi chiedo, anzi, come mai qualcuno stia ancora lì a ricoprire illegittimamente un posto in Consiglio provinciale che ha perso. La legge Delrio sulla riforma delle Province, infatti, è chiarissima e non soggetta ad alcun tipo di interpretazione. Alla luce di ciò, viene da chiedere perché non si è ancora provveduto alla surroga e a sostituire un Consigliere provinciale che ha rinunciato di sua sponte alla rappresentanza istituzionale! Il Presidente Occhiuto non può far finta di nulla, davanti ad una situazione paradossale e illegittima. Quel posto di Consigliere provinciale spetta lecitamente al sindaco di Crosia Antonio Russo che, ne sono certo, saprà difendere e tutelare le questioni del nostro territorio oltre che perorare le sue giuste cause di sviluppo. Così come sono sicuro che, particolarmente in questo periodo di vuoto amministrativo a cui è stata costretta la nostra Città, per i rapporti di grande e proficua collaborazione che Crosia ed il territorio della Valle del Trionto hanno saputo intelaiare, negli ultimi anni, con Rossano, Russo avrà un tono istituzionale maggiore per farsi carico di rappresentare anche le istanze della popolazione rossanese in seno all’Assise provinciale.