COSENZA – Dopo il caso di don Antonello Tropea, un altro prete finisce sotto accusa per pedoflia, ma questa volta a Cosenza. Il sacerdote, di 50 anni, era già stato accusato di molestie sessuali ai danni di un ragazzino di dodici anni, lo scorso novembre, anche se nessun file scabroso o materiale pedopornografico è stato trovato sul suo computer Oggi però emergono nuovi dettagli sull’inchiesta.
Secondo quanto si è appreso, la denuncia che ha dato vita all’inchiesta sarebbe partita dalle suore della Casa famiglia in cui vive il ragazzino, presunta parte offesa della vicenda. Il prete, fino a poco tempo fa, insegnava religione in una scuola media del centro città. E proprio in un’aula dell’istituto, lo scorso ottobre, si sarebbe verificato l’episodio incriminato, ovvero la molestia, consistita in una carezza nelle parti intime, che il giovane sostiene di aver ricevuto dal suo professore.
Alcune settimane fa, a seguito della risonanza mediatica della faccenda, il sacerdote ha deciso di licenziarsi, rinunciando così al suo posto di lavoro. Una scelta condizionata anche dal pronunciamento di alcuni genitori che avevano minacciato di ritirare i propri figli dalla scuola. Gli accertamenti sui computer del sacerdote hanno però dato tutti esito negativo. Al momento l’unico indizio sarebbe rappresentato dal racconto del ragazzo che sostiene di aver ricevuto quelle “attenzioni” durante una pausa delle lezioni.