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Olio, Pastorelli (Psi): “Tracciare il prodotto tunisino”

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Roma – “La notizia dell’importazione senza dazio di 35
mila tonnellate di olio tunisino ha logicamente scatenato le reazioni
dei produttori italiani che vedono minacciate le vendite, temono un
crollo delle quotazioni nazionali e sono preoccupati che il prodotto
tunisino, una volta giunto nei nostri porti, possa acquisire il via
libera per essere commercializzato come made in Italy. Niente di più
facile, viste le recenti notizie di cronaca inerenti al maxi sequestro
avvenuto nei giorni scorsi di 7 mila tonnellate di extravergine
nordafricano venduto poi come italiano”. Così Oreste Pastorelli,
deputato del Psi e componente della commissione Ambiente della Camera,
nell’interrogazione presentata al ministero delle Politiche Agricole,
Alimentari e Forestali. “E’ certamente condivisibile – prosegue il
parlamentare socialista – l’intenzione della Commissione europea di
sostenere l’economia tunisina, alle prese con una grave recessione.
Sembra, però, che si vogliano, a più riprese, smantellare le nostre
eccellenze. Ho chiesto, quindi, al ministro Martina di intervenire nelle
sedi opportune affinché si pongano condizioni rigorose per l’olio
tunisino destinato all’importazione senza dazio. Al fine di tutelare il
settore olivicolo-oleario italiano la cui leadership è riconosciuta a
livello internazionale, il prodotto nordafricano deve essere
accompagnato da misure di tracciabilità e di commercializzazione che ne
impediscano la possibilità di essere etichettato come made in Italy”.