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Virus Zika: rilevato per la prima volta nel liquido amniotico di due donne

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Il virus Zika è stato rilevato per la prima volta nel liquido amniotico di due donne
incinte, confermando l’ipotesi che può attraversare la barriera placentare e infettare
il nascituro. Ma è ancora presto per essere sicuri al 100% che provochi la microcefalia.
A dirlo è uno studio pubblicato in The Lancet Infectious Diseases. La microcefalia
nei neonati è collegata a serie di fattori, tra cui malattie genetiche, droghe o
intossicazioni chimiche, malnutrizione materna e infezioni di virus o batteri. Tuttavia
il numero di casi riscontrati in Brasile nel 2015 è aumentato di venti volte rispetto
agli anni precedenti in contemporanea con un numero elevato di infezioni da Zika,
portando all’ipotesi di un collegamento. Lo studio ha preso in esame due donne di
27 e 35 anni con sintomi di infezione da Zika durante il primo trimestre di gravidanza.
Gli ultrasuoni hanno confermato che i feti presentavano microcefalia. I campioni
di liquido amniotico a 28 settimane, attraverso un’analisi sul Dna, evidenzia Giovanni
D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, hanno mostrato che le
pazienti erano negative a dengue, Chikungunya, HIV, sifilide e herpes, ma positive
a Zika.