‘Ndrangheta tentò un patto con la politica a Reggio Emilia
Mar 23, 2016 - redazione
Giuseppe Pagliani, consigliere comunale di Forza Italia a Reggio Emilia, arrestato nell'ambito dell'inchiesta 'Aemilia' sulle infiltrazioni della 'Ndrangheta in Emilia-Romagna, lascia il tribunale del riesame di Bologna, 13 febbraio 2015. ANSA/GIORGIO BENVENUTI
BOLOGNA – La ‘ndrangheta tentò un patto con la politica a Reggio Emilia. L’ipotesi della Dda di Bologna che ha individuato nel consigliere comunale di Fi Giuseppe Pagliani, coinvolto nell’inchiesta ‘Aemilia’, un referente dei calabresi, trova riscontri nelle parole di Giuseppe Giglio, imprenditore imputato e collaboratore di giustizia da poco più di un mese.
Giglio, ritenuto uno degli organizzatori dell’associazione ‘ndranghetistica emiliana, in uno dei primi colloqui da pentito racconta delle riunioni del 2012, di cui fu informato da Alfonso Diletto, per i Pm uno dei capi. Diletto gli disse: “Guarda – ricostruisce Giglio, in un verbale a disposizione delle parti – non è solo per l’interdittiva che ci hanno dato, ma abbiamo la possibilità perché abbiamo fatto un patto con il politico Pagliani che ci darà del lavoro. In cambio noi gli dobbiamo trovare dei voti” e finanziamenti. “Questo – spiega Giglio – era tutto, l’accordo e il patto politico, diciamo, che c’è stato”.