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Asp Reggio, Nesci (M5s): “Task force sarebbe supercazzola”

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«Non serve l’ennesima task force multidisciplinare per i 400 milioni che ballano all’Asp di Reggio Calabria. Sarebbe una supercazzola, di monicelliana memoria. Occorrono misure e controlli più forti, se non si vogliono prendere ancora in giro i calabresi. I commissari aziendali scelti da Oliverio non hanno risolto nulla». Lo dichiara con indignazione la deputata M5s Dalila Nesci, che sulla task force proposta dai commissari per il rientro sanitario, Massimo Scura e Andrea Urbani, ha interrogato il presidente del Consiglio e i ministri della Salute e dell’Economia, chiedendo «se, alla luce della gravità estrema della situazione amministrativa e contabile dell’Asp di Reggio Calabria, il Ministro dell’economia e delle finanze non ritenga di dover approfondire anche tramite la Guardia di Finanza». Inoltre, la parlamentare, che contesta dall’origine il ruolo e il compenso milionario del revisore contabile Kpmg, incaricato di risolvere i problemi contabili dell’azienda, ha chiesto anche «quali urgenti iniziative, anche in rapporto al revisore Kpmg, intendano assumere i ministeri vigilanti per portare a termine l’attività di riconciliazione del debito pregresso presso l’Asp di Reggio Calabria, garantire l’allineamento del partitario fornitori e superare numerose criticità di carattere organizzativo e procedurale che hanno prodotto e producono ancora oggi, effetti diretti nella contabilizzazione, liquidazione e pagamento dei documenti passivi, nonché nella gestione contabile degli atti ingiuntivi di assegnazione».