COSENZA – Lucio Presta, fino a ieri candidato a sindaco per il Partito democratico e la coalizione di appoggio, ha ritirato la sua candidatura.
«Quando ho iniziato, anni fa, a lavorare per realizzare il sogno di diventare Sindaco di Cosenza – si legge in una nota ufficiale con cui Presta annuncia la sua decisione – immaginavo un finale diverso per la mia avventura. Oggi, con grande dolore, motivi di natura familiare mi impediscono di mantenere la serenità e la lucidità necessaria per portare avanti il mio impegno con la giusta dedizione e attenzione. Sono rammaricato e ringrazio dal profondo del cuore quanti hanno lavorato al mio fianco e quanti, senza riserve, mi hanno fornito tutto il loro appoggio e aiuto, guidati da una visione comune che avesse come obiettivo quello di cambiare, in meglio, Cosenza. Continuerò, per tutto ciò che mi è possibile, a creare iniziative per i giovani e a lavorare, seppur da un’altra angolatura, perché questa città, che amerò sempre fortemente, possa avere il futuro che merita».
Già cominciano a circolare indiscrezioni su quelli che potrebbero essere i nomi scelti per guidare la coalizione, come l’ex consigliere regionale Nicola Adamo.
ERNESTO MAGORNO
«Rispetto i motivi che hanno portato Lucio Presta alla scelta di ritirare la propria candidatura a Sindaco di Cosenza e, a nome del Partito Democratico Calabrese, lo ringrazio per l’impegno profuso e i progetti messi in campo in questi mesi, per rilanciare e cambiare in meglio la città di Cosenza». È quanto dichiara il segretario del Pd calabrese, on. Ernesto Magorno, che aggiunge: «Esprimo, al contempo, la piena fiducia nella coalizione che sosteneva Presta e che farà sicuramente tesoro delle sue idee innovative, continuando il percorso di rinnovamento già intrapreso, per condurre Cosenza a una grande rinascita democratica. Nelle prossime ore verrà scelto il nuovo candidato a sindaco, un candidato che rappresenterà e interpreterà questa volontà di cambiamento e di aprire una fase nuova per Cosenza, una città meravigliosa ma sofferente a causa di azioni politiche e amministrative sbagliate, che deve riconquistare il suo ruolo di leadership territoriale non solo in Calabria, ma nell’intero Mezzogiorno».