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Sanità, Bevacqua: “E’ in atto grave conflitto di competenze”

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“L’illegittimità formale del decreto Scura con il quale si è inteso avviare il riordino della rete ospedaliera calabrese è la dimostrazione di un conflitto istituzionale che, forse, si sarebbe potuto evitare soltanto se fossero state poste basi di un confronto diverso con l’esecutivo regionale. Nell’occasione dell’ultimo Consiglio ho avuto modo di evidenziarlo.Non si possono più tollerare atteggiamenti come quelli assunti con l’adozione del Decreto 30/2016 che irrompe nelle funzioni spettanti unicamente al Consiglio Regionale.
Stiamo assistendo, ancora una volta, ad un conflitto di competenze tra un Commissario ad acta, al quale è preclusa ogni funzione surrogatoria del Consiglio e la Regione, che in questa occasione avrebbe dovuto reagire al tentativo di essere usurpata dalle proprie funzioni.Occorre al più presto restituire alla Regione le proprie prerogative e funzioni: circostanza questa che diventa condizione essenziale di democrazia, di fronte a chi pensa, di poter fare tutto anche in barba alla gerarchia delle leggi e della stessa Costituzione”.

Il consigliere regionale Mimmo Bevacqua rilancia sulla necessità di restituire la “sanità alla sua gestione ordinaria” e ribadisce come, proprio nei fatti “la gestione commissariale mostra di aver esaurito il proprio obiettivo”.
“Rivendico – ha aggiunto Bevacqua – il diritto dell’Assemblea regionale, costituzionalmente garantito di legiferare in materia di organizzazione del sistema dei servizi sanitari, per far fronte alla domanda di salute dei cittadini calabresi”
“La riorganizzazione voluta dalla struttura commissariale della rete ospedaliera – ha detto inoltre l’esponente del Pd – non è questione che  può essere lasciata alla sola azione giudiziaria avviata dai Sindaci di Corigliano Calabro, San Giovanni in Fiore, Acri, Cetraro e Mormanno, ma è un tema di grande rilevanza politica.”
“In Calabria abbiamo un disperato bisogno di tornare alla normalità e sperimentare modelli di gestione aziendale liberi dai condizionamenti,  scevri da assoggettamenti politici e affrancati da lacci e lacciuoli. Per far ciò è indispensabile mettere su un sistema efficiente, in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini per evitare che le loro istanza continuino a trovare risposte fuori Regione”.‎