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La forza magnetica della città eterna nel libro di Cordasco

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Non a caso la nuova raccolta del poeta  calabrese Enzo Cordasco, edita in questi giorni da LietoColle, si intitola Di notte a Gerusalemme. Le ragioni sono ben chiare e li spiega lo stesso autore nella nota introduttiva del libro:

“Anni fa andai a Gerusalemme, un viaggio desiderato e sognato da molto tempo. Dalla hall dell’albergo Mount Zyon, da una piccola vetrata, mi appariva la magica immagine notturna della Città Vecchia, le sue mura, i suoi colori dorati, le Torri, la valle di Josafat. Ogni sera, prima di andare a letto e fino a notte inoltrata, mi piaceva stare solo davanti a questa vetrata dove la mia mente e la mia fantasia – come in trance davanti a questa città d’oro, di rame e di luce, l’omphalos, l’Umbilicus mundi –si misero a vagare da cielo a cielo, da spirito a carne, da ragione a sentimento, da possessione estatica a riflessione sul sacro (e sul profano).”

Il fervido contatto con una esperienza così particolare, la forza magnetica del Luogo spingono Cordasco verso momenti di vera, autentica poesia:

Quando mi ha domandato chi fossi/ io non ho risposto. Che dire?/ Non serve buttarla in parole// Qui la parola ha un senso. Sono./ O vorrei essere/ e forse da ultimo neanche sono// Non c’è alcuna differenza/ tra i vivi e i morti/ il viaggio a volte è tranquillo/ altre volte burrascoso// non rimane che gustare un falafel/ lo zenzero il cumino la cipolla dorata/ prima del sonno ti colora la nottata” ( Sono o non sono).

Alla fine il lettore potrà cogliere da tutte e trenta le poesie inserite nella raccolta l’insaziabile disponibilità  dell’autore verso la ricerca spirituale mai lontana, però,  da una lucida e a volte amara consapevolezza del reale.