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“Anziani e fasce deboli: Regione recuperi ritardi”

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COSENZA – Trovare soluzioni alle tante problematiche, che siano abitative, di mobilità, di integrazione e, più in generale, di carattere sociale, che interessano particolari categorie tra cui gli anziani e le persone isolate e svantaggiate, dovrebbe essere obiettivo prioritario di ogni Amministrazione. La Regione Calabria invece che fa? Depenna 15milioni di euro da destinare alla risoluzione dei loro problemi abitativi e della mancanza di alcune tipologie di servizi, revocando una manifestazione d’interesse che aveva lo scopo di individuare programmi pilota e sperimentali che potessero prevedere anche una serie di servizi comuni volti a promuovere l’autonomia e l’integrazione di queste persone. Al di là delle motivazioni della revoca, si tratta di una grave defaillance del Governo Oliverio alla quale bisogna porre riparo prevedendo programmi ed azioni specifiche, senza perdere ulteriore tempo.

È quanto dichiara il Consigliere regionale, componente dell’Ufficio di Presidenza a palazzo Campanella, Giuseppe Graziano, che a riguardo ha presentato una specifica interrogazione alla Giunta regionale per sapere quali improcrastinabili ed urgenti provvedimenti si intenda assumere per garantire la giusta qualità della vita, i doverosi servizi, l’autonomia e l’inclusione sociale di questi cittadini.

Si continuano ad accumulare ritardi – dice Graziano – invece di far sentire alle persone svantaggiate il sostegno forte delle Istituzioni. Purtroppo, ancora una volta, le necessità di chi soffre e delle classi sociali più deboli e silenziose, come gli anziani e le categorie protette, sono passate in second’ordine. È un’ingiustizia bella e buona. E bisogna correre subito ai ripari.

Questi i fatti. La Regione Calabria ha approvato la “Manifestazione d’interesse” finalizzata alla definizione di un programma di interventi per la soluzione di problemi abitativi di particolari categorie sociali (L.179/92). Gli interventi previsti erano stati suddivisi in tre macro tipologie: residenze temporanee; alloggi individuali destinati alla locazione permanente; servizi accessori, annessi o complementari alla residenza. Il bando aveva una copertura finanziaria di 15milioni di euro. L’obiettivo della manifestazione di interesse era quella di individuare programmi pilota e sperimentali che, insieme agli alloggi, potessero prevedere anche una serie di servizi comuni volti a promuovere l’autonomia e l’integrazione dell’anziano o delle altre categorie previste, nonché di una serie di servizi a disposizione dell’intero quartiere (ambulatori, baby parking, punti famiglia, palestre, mense, centri sociali, auditorium, ecc.). Insomma, uno strumento positivo di intervento che avrebbe permesso una migliore integrazione delle categorie svantaggiate, perlopiù anziani in difficoltà e che, soprattutto, avrebbe garantito un maggiore accesso al diritto alla casa, che oggi continua ad essere un tabù per tanti giovani coppie e per tantissimi cittadini in difficoltà.

Ecco perché è necessario procedere celermente alla nuova programmazione ed alla definizione delle attività da realizzare essendo passato quasi un anno dalla revoca.