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Premiato a Firenze il film del regista crotonese La Pera

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Mercoledì 23 novembre nella suggestiva location di Le Murate di Firenze si
sono concluse le premiazioni per il *III Firenze Film Corti Festival
Internazionale – Rive Gauche* e la giuria ha conferito all’unanimità il
premio più importante, “*IL MIGLIOR FILM*”, al cortometraggio “*LULU AND
THE RIGHT WORDS*” (titolo italiano LE PAROLE DI LULÙ) del regista
crotonese *Enrico Le Pera*.

Al festival erano in concorso opere provenienti da varie nazioni, quali
Stati Uniti, Inghilterra, Svezia e Russia, tra cui spiccava il documentario
della star hollywoodiana *Sharon Stone*, che si aggiudica il premio della
critica, mentre a *Leo Gullotta *va il premio per la migliore
interpretazione maschile.

Il premio più importante, quello come miglior film veniva dunque conferito
a “Lulu and the right words” di Enrico Le Pera, scritto in collaborazione
con un altro crotonese, *Nicola Zurlo*, che narra la vicenda controversa di
una giovane donna che lavora per una oscura società criminale e nel
frattempo compie un percorso interiore di redenzione alla ricerca del
significato dell’amore.

Il film era al suo esordio in Italia, dopo aver girato vari festival
internazionali e vincendo numerosi riconoscimenti, specialmente a Los
Angeles, dove il regista risiede da diversi anni.

Riportiamo la motivazione del premio della giuria, presieduta da *Stefano
Beccastrini* e costituita dall’Associazione di Film e Critica Rive Gauche
di *Marino Demata*:

*“Il premio per miglior film lo abbiamo assegnato, con unanime convinzione,
ad un’opera di forte caratterizzazione internazionale, (…) È un film assai
moderno e forse addirittura post-moderno, legato al tema della violenza e
di quello che il film medesimo definisce “consumismo amoroso”;
espressivamente innovativo nel suo appartenere al genere che potremmo
chiamare del New Noir o, pensando a Quentin Tarantino, della Pulp Fiction.
Però, si tratta di un film che vuole, e sa, parlare anche d’amore.*

*Introdotto da titoli di testa quasi hitchcockiani, il film narra di una
ragazza – appunto l’ottima Lauren Kathryn, nel ruolo di una stralunata che
non può non far pensare a quella del cinema espressionista e di Louise
Brooks – che diventa, a un tempo, vittima e complice di una organizzazione
malavitosa.*

*Ella si domanda, fin dall’apertura del film e con godardiano candore – se
il vero amore non sia altro che una questione di pazienza (virtù sempre più
sconosciuta nella nostra convulsa società) e alla fine si apre finalmente
ad una versione “femminile” – ossia dolce, rispettosa dell’Altro, non
aggressiva – di tale sentimento. Veramente un bel film, dunque, dal ritmo
febbrile e dall’atmosfera cupa ma alla fin fine capace di aprire persino
uno spiraglio di speranza”.*

Il regista Enrico Le Pera ha dichiarato al termine della premiazione:
“Questa vittoria è splendida perché corrisponde alla prima uscita del film
in Italia ed è un premio complessivo a tutta l’opera e va condiviso con
tutte le persone che hanno partecipato, dai produttori *Marick
Pilyavsky* e *Emanuela
Termine*, al fantastico cast americano, in cui spicca l’estrema sensibilità
recitativa della nostra protagonista, *Lauren Kathryn*, alla troupe, alle
musiche, fondamentali, di *Federico Ferrandina*. Non è una storia facile, e
volevamo spingerci su territori nuovi. La giuria ha colto questa voglia di
narrare in modo diverso, per cui ci siamo presi molti rischi, restando
fedeli alle nostre idee e ricerche artistiche. Non è un film che cerca di
accattivarsi il pubblico, ma lo chiama a una propria interpretazione.
Infine è un grande onore essere premiati a Firenze, patria del
Rinascimento… e dei Diaframma”.

Alla domanda sui progetti futuri il regista risponde: “Mi piacerebbe girare
un film in Calabria. Ci stiamo già muovendo per trovare finanziamenti e
opportunità. Non sarà facile, ma ci proveremo. Altrimenti vedremo cos’altro
ci riserva il futuro. Nel cinema, in fondo, ben poco è nelle nostre mani.
Ma dove altro lo è?”.