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“Operazione Borderland”, arrestati due fratelli latitanti

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Nel fermo immagine tratto dal video della Polizia di Stato, un momento dell'operazione Grifone, provvedimento di fermo di indiziato di delitto nei confronti di nove soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di traffico di armi, tra cui alcuni kalashnikov, di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione e furto, aggravati dalla circostanza di aver agevolato alcune articolazioni della 'Ndrangheta operanti nella piana di Gioia Tauro, Reggio Calabria, 22 settembre 2016. ANSA/ POLIZIA DI STATO +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++


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CATANZARO – Due latitanti, i fratelli Tommaso e Giuseppe Trapasso, di 39 e 30 anni, sono stati arrestati dalla Polizia di Stato di Catanzaro. Erano ricercati nell’ambito dell’operazione della Dda Borderland portata a termine dalla squadra mobile il 29 Novembre scorso. I due sono ritenuti esponenti di spicco dell’omonima cosca di ‘ndrangheta operante nell’area di confine tra le provincie di Catanzaro e Crotone ed in particolare a Sellia Marina, Cropani, Botricello, Sersale e Cutro e sono accusati di associazione mafiosa dedita all’usura, alle estorsioni, al traffico di armi e stupefacenti, e illecita concorrenza aggravata dalle modalità mafiose.

In particolare, Tommaso Trapasso sarebbe stato il “cassiere” della cosca, a capo di attività finanziarie ed economiche anche fuori regione con compiti di rappresentanza anche all’esterno. I due sono stati arrestati durante perquisizione eseguite nelle loro abitazioni a San Leonardo di Cutro (Crotone). Sono arrivati a piedi dalle campagne e si sono consegnati agli agenti.