di Diego Licopoli
A colloquio con Carlo A. Martigli, grandissimo scrittore del panorama italiano ed internazionale. Narratore dalla penna eccelsa, inizia la sua carriera artistica come attore, come protagonista nell’opera teatrale “la Donna di garbo” Di Goldoni. IN seguito produce una sfilza di romanzi, 999 l’ultimo custode, best seller incentrato sulla vita di Giovanni Pico della Mirandola e pubblicato con Castelvecchi Editore, che vende più di 150.000 copie e viene tradotto in sedici lingue, russo e cinese compreso. Seguono altre opere formidabili, che danno un proseguo alla fortuna dell’autore, il quale conquista il suo lettore con la sua scrittura fantasiosa, ma al contempo realistica, poiché illustra la vita di personaggi realmente esistiti come ad esempio Freud o Michelangelo, o lo stesso Pico della Mirandola. L’autore è molto attivo tutt’oggi sul fronte italiano ed internazionale, organizzando anche dei famosi convegni sulla scrittura creativa come il “Semenzaio sulla scrittura creativa” Di Pian della Castagna, una full immersion che permette anche ai giovani autori esordienti di confrontarsi.
Lei inizia la sua carriera artistica come attore teatrale. Nel 1982 vince un premio al festival cinematografico di Pesaro come miglior attore non protagonista ne “La donna di Garbo” di Carlo Goldoni. Cosa ricorda di questa prima esperienza?
Il teatro è un’attività meravigliosa. Dovrebbe essere materia di studio, teorica e pratica, a scuola. Aiuta a confrontarsi con le persone e a essere sempre pronti, migliorando l’autostima. Posso dire che forse il teatro, per me, ha rappresentato quella sorte di ponte di lancio per la mia carriera artistica che poi si è sviluppata nella scrittura. Un’esperienza splendida e divertente che in qualche modo, ripeto da un paio d’anni con il mio spettacolo/conferenza Inganni – Le Bugie della Storia.
Nel 1995 pubblica il suo primo libro, una raccolta di favole, dal titolo Duelli, Castelli e Gemelli. Seguono successivamente due romanzi fantasy dal titolo Lucius e il diamante perduto e Thule, l’impero dei ghiacci. Qual’è il suo pensiero su queste opere?
Duelli Castelli e Gemelli (Giunti, 1995 e ss) sono due lunghe favole illustrate dal più grande scenografo e illustratore dei nostri tempi, Emanuele Luzzati. Una collaborazione nata quasi per caso e che, se non fosse stata per la prematura scomparsa del maestro, avrebbe dato ulteriori frutti. Un testo adottato da migliaia di scuole elementari e pubblicato quando ancora ero dirigente di banca. Poi nel 2007 e 2008 sono usciti gli altri due titoli, per Mondadori, a seguito di un contratto che mi convinse a dare le dimissioni e a tentare la strada dello scrittore professionista. Due Y/A che, nelle intenzioni, dovevano diventare gli anti Harry Potter. Ma è stato come sparare con una cerbottana contro un elefante!
Il successo italiano ed internazionale arriva nel 2009 con il romanzo 999 l’ultimo custode, incentrato sulla vita di Pico della Mirandola. di cosa parla di questo splendido best seller?
E’ ormai un long seller visto che viene ristampato continuamente (Tea). In estrema sintesi la storia verte intorno a Giovanni Pico della Mirandola che, nel 1487 organizzò a Roma a sue spese un Concilio di teologi cristiani, mussulmani ed ebrei, teso a unificare le tre religioni. Non vi riuscì e fu costretto a fuggire, aiutato da un personaggio immaginario, Ferruccio de Mola, discendente dall’ultimo maestro templare Jacques de Molay.
Nel 2014 diviene anche sceneggiatore nel film “La centesima scimmia”. Com’è stata questa prima esperienza cinematografica?
Non è stata la prima esperienza cinematografica, avendo già partecipato ad altri film, come attore. E’ stata la prima come co-sceneggiatore. Un docu-film sullo strapotere assoluto della finanza speculativa. Un film interessante, che aiuta a riflettere sul perché di certe guerre che non sono di religione ma solo economiche.
Il suo ultimo romanzo ” La follia di Adolfo”, narra di una tragicomica saga familiare ambientata in toscana. Ci può dare alcuni ragguagli sull’opera?
La Follia di Adolfo è sì una storia familiare, assolutamente vera, ma è la mia famiglia. Adolfo, il fratello del mio bisnonno paterno, portò la famiglia alla rovina economica. Era un folle, simpatico, generoso dongiovanni, che è veramente scomparso e di cui non ho più niente, se non la foto in copertina.
In conclusione, quali sono i suoi programmi per il futuro?
E’ da poco uscito L’Apprendista di Michelangelo (Mondadori), un romanzo Y/A che sta avendo un notevole successo, e che segna il mio ritorno al ‘500. L’anno prossimo infatti è prevista l’uscita di un legal-thriller ambientato nel 1500, a Venezia, un romanzo che prende spunto da fatti realmente accaduti, come è nel mio stile. E’ inoltre prevista a breve la realizzazione di una serie di sei puntate per la web-tv, tratte da un ipotetico prequel di 999 L’Ultimo Custode. Una volta realizzato questi sei corti andranno al Festival di Berlino per produrre altrettante puntate per la tv. Insomma, come dico sempre alla fine dei miei interventi, se è vero che leggere Rende Liberi (lo slogan che ho inventato anni fa) per quanto mi riguarda Scrivere Rende Felici.