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Diete dimagranti a base di anoressizzanti, importante passo avanti

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Una battaglia, quale quella contro le diete anoressizzanti a base di preparati magistrali,
che da anni porta avanti lo “Sportello dei Diritti”, anche in favore delle
vittime fa un importante passo avanti. In data 14 agosto è stato pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale n. 189 del 2017 il Decreto del Ministro della Salute recante “Divieto
di prescrizione e di esecuzione di preparazioni magistrali a scopo dimagrante contenenti
le sostanze medicinali efedrina e pseudoefedrina”. Il decreto è in vigore dal
giorno stesso della pubblicazione e cioè dal 14 agosto. Il Decreto impone il divieto
ai medici di prescrivere e ai farmacisti di eseguire preparazioni magistrali a scopo
dimagrante contenenti le sostanze medicinali Efedrina e Pseudoefedrina, quest’ultima
in quantitativi superiori a 2.400,00 mg per ricetta. Il nuovo decreto, segue a
quelli già emanati che hanno vietato la prescrizione e l’uso di altre sostanze
per la preparazione magistrale di dimagranti come la fenilpropanolamina/norefedrina,
pseudoefedrina, triac, clorazepato, fluoxetina, furosemide, metformina, bupropione
e topiramato. Occorre considerare che alcune delle molecole, spesso rinvenibili nei
preparati magistrali anoressigeni, sono state ritirate dal commercio perché ad alto
rischio di tossicità (ipertensione polmonare primitiva e valvulopatie cardiache
con fenfluramina, dexfenfluramina, fendimetrazina e altri anfetaminici; ictus cerebrale
emorragico con i simpati comimetici). Va, inoltre, evidenziato che non è stato dimostrato
il mantenimento della riduzione del peso nel lungo periodo, né la riduzione della
morbilità e mortalità correlate all’obesità. Pertanto, le prescrizioni di preparati
galenici di cui si parla sono non solo prive di “evidenza” scientifica e gravate
da una tossicità inaccettabile, ma anche sprovviste di un razionalità che le renda
plausibili. Alcune sentenze della Magistratura e numerosi fatti di cronaca, segnalati
peraltro dalla nostra associazione, hanno ormai pienamente confermato la pericolosità
di questi preparati per la salute dei cittadini, spesso attratti da farmaci che consentirebbero
di raggiungere lo scopo del dimagrimento in tempi rapidi, ma evidentemente a scapito
della salute e con il rischio di veder spezzata la propria vita. Tutto nasce a seguito
della morte del figlio del signor Michele Marzulli, Luigi, e di Ombretta Rubeghi,
deceduti secondo quanto emergerebbe a seguito delle indagini espletate da parte della
Procura della Repubblica di Roma a causa di una dieta a base di fendimetrazina, una
sostanza anoressizzante vietata dalla legge e dopo la richiesta di ben undici rinvii
a giudizio a vario titolo per farmacisti, funzionari ministeriali, direttori di Asl
e l’ex comandante del Nas Marco Datti. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello
dei Diritti”, già al fianco delle famiglie delle vittime in questa battaglia,
continua a tenere alta l’attenzione su un problema quale quello delle diete a base
di sostanze cosiddette anoressizzanti che l’opinione pubblica e soprattutto le autorità
sanitarie, sino a ieri hanno troppo sottovalutato, nonostante i casi segnalati di
decessi o gravi conseguenze per molti pazienti.