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“Attiviamo anche in Calabria numero emergenza europeo”

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“Un sistema sanitario efficiente non può prescindere da un servizio di
emergenza-urgenza moderno, al passo con i tempi e, soprattutto, capace di
garantire risposte e interventi immediati. Perché a volte, per salvare una
vita, é solo questione di secondi. Per questo motivo, la nostra Regione
dovrebbe iniziare a prendere in seria considerazione l’attivazione del
numero unico d’emergenza europeo, il 112, che rappresenta un modello per la
gestione delle chiamate di emergenza, realizzato in attuazione della
normativa dell’Unione Europea”.

A lanciare questa proposta, interessante e innovativa, é il responsabile
del settore salute e sanità de l’Italia del Meridione, Elio D’Alessandro.

Ma cos’è questo numero unico di emergenza? Ce lo spiega lo stesso esponente
del movimento che fa capo al consigliere regionale Orlandino Greco, che è
tra l’altro uno dei maggiori esperti e professionisti nel campo delle
innovazioni della sanità .

“Tutte le telefonate di emergenza confluiscono in un’unica centrale di
risposta. Da qui, gli operatori smistano le telefonate, dopo aver
localizzato il chiamante e individuata l’esigenza, all’ente competente per
la gestione dell’ evento di emergenza: Arma dei Carabinieri, Polizia di
Stato, Vigili del Fuoco, Emergenza Sanitaria.

Il servizio è stato avviato, sperimentalmente, il 21 giugno del 2010, a
Varese, in Lombardia, ed è stato esteso dal 23 luglio del 2012 alla
provincia di Como, alle province di Monza Brianza e Lecco e poi Bergamo. In
tutto, più di 3 milioni e mezzo di abitanti. Ad essi si è aggiunta, dal 3
dicembre del 2013, la provincia di Milano, per altri tre milioni di
abitanti e dal 16 dicembre del 2014 è stata attivata la centrale unica di
risposta di Brescia”. Regione Lombardia ha fatto da apripista: oggi l’112 è
attivo anche in Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Provincia di Trento,
Friuli Venezia Giulia, Sicilia orientale e a Roma.

“Un servizio realmente funzionale ed efficiente, e continuamente monitorato
grazie a bollettini giornalieri relativi ai dati di tutte le Centrali
Uniche di Risposta (CUR) italiane, che permettono un’attenta valutazione
dei flussi in entrata e uscita e una registrazione puntuale dei tempi di
attesa alla risposta, sia della centrale Unica che delle Centrali di
secondo livello” – sottolinea D’Alessandro.”

“Il cittadino, infatti, componendo qualsiasi numero di emergenza (112, 113,
115, 118), entra in contatto con l’operatore, che prende in carico la
chiamata, eventualmente attivando il servizio di interpretariato
linguistico in tempo reale, ed inizia la compilazione della scheda
contatto. Il collegamento con il CED interforze del Viminale consente di
raccogliere in pochissimi istanti (3-4 secondi) i dati identificativi e la
localizzazione del numero chiamante (per le chiamate da telefono fisso) o
la sua localizzazione tramite cella telefonica (per le chiamate da telefono
mobile). di cui la Calabria dovrebbe dotarsi, come richiesto, d’altronde,
dalla direttiva dell’Unione Europea. Da parte nostra, poniamo l’attenzione
su questo servizio e su tutto ciò che concerne un sistema sanitario che
necessita di innovazioni e di mezzi adeguati. Un primo e significativo
passo – conclude Elio D’Alessandro – potrebbe arrivare con l’attivazione
del numero d’emergenza europeo. E sarebbe già un segnale confortante.

Attendiamo con reale fiducia, affinché la Calabria possa mettersi in
carreggiata rispetto al resto del Paese”.