CATANZARO – Il Consiglio provinciale di Catanzaro,
guidato dal presidente Enzo Bruno, ha approvato all’unanimità un ordine
del giorno relativo ai ritardi dei pagamenti dei tirocini dei percettori
di mobilità in deroga da parte della Regione Calabria. L’ordine del
giorno discusso è stato l’ultimo della seduta di venerdì 3 novembre, nel
corso della quale gli inquilini dell’aula Ferrara hanno dato il via
libera definitivo al rendiconto di gestione 2016 e allo schema di
bilancio di previsione 2017, poco prima esaminato dall’assemblea dei
sindaci che in maniera unanime ha espresso il proprio parere positivo
(60 i sindaci presenti). L’ordine del giorno in questione è stato
presentato dal consigliere e sindaco di Sellia, Davide Zicchinella.
“I tirocinanti percettori di mobilità in deroga Regione Calabria, dallo
scorso mese di luglio stanno svolgendo un preziosissimo lavoro di
supporto presso gran parte degli Enti Locali – si legge nell’ordine del
giorno -, comuni in primis, della Calabria e della nostra provincia.
Grazie al loro supporto molti comuni, in cronica carenza di personale,
stanno potendo garantire con maggiore efficacia servizi essenziali ai
cittadini. Ad oggi questi tirocinanti, già percettori di mobilità in
deroga e quindi anello debolissimo di una forza lavoro che ha già pagato
sulla propria pelle crisi e ristrutturazioni aziendali, si trovano ad
essere ulteriormente mortificati. Per incomprensibili ritardi della
macchina burocratica regionale e nazionale, e non già per mancanza di
risorse che anzi sono in esubero, questi tirocinanti si trovano a dover
svolgere le proprie mansioni all’interno degli uffici comunali o nelle
squadre di manutenzione esterna, senza percepire le somme previste e
anzi anticipando le spese vive per raggiungere i luoghi di svolgimento
dei tirocini stessi”. L’Amministrazione provinciale di Catanzaro,
quindi, “esprime vicinanza e sostegno ai tirocinanti che in questi
giorni stanno mettendo in atto forme di protesta per vedere garantito un
minimo quanto essenziale reddito personale e spesso familiare”.