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In nero allo spaccio del carcere di Palmi, presenta denuncia

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Ha lavorato per 2 anni in nero, allo spaccio della casa circondariale di Palmi, fino a che, stanco delle promesse di contrattualizzazione mai mantenute, non ha deciso di denunciare alla Guardia di finanza. C. I., 40enne di Palmi, dopo aver lasciato il lavoro, ha sporto denuncia contro la Cooperativa sociale “Pacesalus” di Reggio Calabria, che non ha mai assunto l’uomo, nonostante, fin dall’inizio gli fossero stati chiesti i documenti. “Documenti che – si legge nella denuncia fatta dal 40enne – sono serviti solo per farmi ottenere l’autorizzazione a farmi entrare nel carcere. Io mi occupavo della gestione del bar, facevo gli ordini ai fornitori ed il pagamento delle fatture, in pratica facevo tutto anche le pulizie. L’incasso del bar a volte lo portavo io a Reggio Calabria, altre volte provvedeva la cooperativa al ritiro. In più occasioni – si legge ancora – sia io che la direzione del carcere, abbiamo chiesto di conoscere qual’era la mia posizione dal punto di vista contrattuale, ma non abbiamo mai ottenuto risposte. Gli stipendi non mi venivano corrisposti per intero, ma ricevevo sempre acconti di 450/500 euro. Visto che non riuscivo ad ottenere il contratto di lavoro, il 06/03/2018 ho smesso di lavorare e il 15/03/2018 ho consegnato le chiavi del bar ad un dipendente della casa circondariale. Inoltre non mi è mai stato corrisposto il trattamento di fine rapporto e non ho mai goduto di ferie. Ho fatto 2 settimane di malattie per fare un intervento chirurgico e non mi sono state pagate”.