Il Consiglio comunale che si sarebbe dovuto svolgere oggi, è andato deserto. Sindaco, Giunta e Consiglieri non si sono presentati, facendo così slittare la seduta in seconda convocazione, fissata per lunedì, alle 9. Presenti sono i consiglieri di opposizione e il presidente del Consiglio Fausto Siclari. All’ordine del giorno, la revoca della tanto contestata delibera riguardante la variazione dell’ipotesi di bilancio di previsione stabilmente riequilibrato 2018-2020, ossia il dietrofront della maggioranza, circa la decisione di inserire il debito di quasi 700.000 euro, relativo all’esproprio di alcuni terreni, in barba ad una sentenza del Tar, nel dissesto.
«La grave situazione venutasi a creare – ha sbottato Cettina Nicolosi – altro non è che il fallimento politico-amministrativo di una maggioranza che non ha neanche i numeri per andare avanti». «Il senso di questo consiglio – hanno invece affermato Biasi, Morabito, Lazzaro, Perri, Scarfò e Versace – era quello di darci atto che avevamo ragione, quando, abbiamo espresso rimostranze circa l’illegittimità della delibera, che contravvenendo all’autorità giudiziaria, incappava in una condotta penalmente rilevante ai sensi dell’art. 388 del codice penale, oltre che in un falso in bilancio, venendo tacciati dal consigliere Falleti, di fare terrorismo politico». Un falso che era stato paventato dal commissario ad acta nella sua relazione, dove si legge: «La modifica dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato con l’eliminazione dallo stesso della somma di 673.325,27, somma impegnata dallo scrivente nella qualità di ausiliario del giudice, appare come un possibile tentativo di elusione del giudicato, oltre naturalmente, a non rendere probabilmente veritiera la stessa ipotesi di bilancio».
Secondo i consiglieri di minoranza, «l’assenza della maggioranza è sintomatica dello stato di salute della stessa, che non riesce ad affrontare e risolvere la problematica nella quale si è cacciata e che non trova conforto neanche tra i suoi componenti, tanto da non avere la forza di affrontare il Consiglio». Il sindaco invece, subito dopo, ha rassicurato circa la crisi, facendo sapere che l’assenza della maggioranza «è stata dettata dalla mancanza del numero legale, dal momento che il consigliere Mesa Gerace, è rimasta bloccata a Messina, a causa dello sciopero dei mezzi di trasporto».