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Taurianova, non passa surroga consigliere dimissionario

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Con il doveroso ricordo istituzionale da parte del consigliere Raffaele Scarfò della tragedia che ha investito la figura di Nino Sergi, cinquantenne taurianovese protagonista nella giornata di ieri di un gesto estremo che ha lasciato sgomenta e senza parole l’intera comunità locale, tradottosi in un minuto di silenzio da parte dell’intero Consiglio comunale per esprimere dolore rispetto ad un dramma che rende vacua qualsiasi parola proferita, sono iniziati i lavori del civico consesso di Taurianova. Dopo il momento di cordoglio sono partiti i lavori dell’aula consiliare in merito all’unico punto previsto all’ordine del giorno: la surroga del consigliere comunale dimissionario Dario Romeo, argomento che aveva infiammato l’ultima seduta politica.

NO ALLA SURROGA, SÌ ALLE DIMISSIONI DEL SINDACO SCIONTI – L’opposizione locale ha nuovamente ribadito la ferma contrarietà alla votazione che avrebbe decretato l’ingresso tra i banchi della maggioranza dell’ex vicesindaco Carmela Patrizio. Il leader degli “Innamorati”, Roy Biasi, respingendo al mittente le accuse di irresponsabilità arrivate dai vertici del governo cittadino ed accusando quest’ultimo di «aver portato al fallimento il Comune», ha motivato il voto contrario parlando di una possibile inconciliabilità tra l’ex ruolo della Patrizio e la nuova veste di consigliere: «Non votiamo la surroga – ha affermato l’ex sindaco – perché noi della minoranza non ci prestiamo a fare delle porcherie se mancano i numeri. Votiamo contro, inoltre, perché riteniamo vi sia incompatibilità tra il ruolo già svolto di vicesindaco e quello futuro di consigliere comunale. La Patrizio verrebbe a rivestire una doppia funzione: controllore e controllato». Medesima posizione assunta da Maria Teresa Perri che si toglie qualche sassolino dalle scarpe prendendo di mira Pino Falleti, guida del Partito Democratico locale: «Il “no” alla surroga – ha dichiarato la Perri – è solo un gesto politico, noi siamo responsabili. Falleti, nell’ultimo civico consesso, è stato il cane pastore che ha attaccato il lupo per difendere un gregge un po’ sbandato». Pollice verso anche di Scarfò: «L’amministrazione è in balìa di un uomo del centrodestra – il riferimento è a Nino Caridi – che ha una responsabilità gigante: tenere in vita una maggioranza che non ha i numeri. Bisogna cambiare perché il paese è alla deriva». Le ruggini della scorsa seduta, caratterizzata principalmente dalle esternazioni dell’ex capogruppo Pd che ha parlato dei dialoghi avuti con esponenti della minoranza per rafforzare la squadra del centrosinistra, hanno portato Maria Stella Morabito, ex sostenitrice del progetto “Taurianova Cambia”, a rifiutare l’addebito di posizione scriteriata sul diniego della surroga arrivata dagli amministratori cittadini, evidenziando, invece, le lacune di gestione degli alleati che furono: «Gli esponenti della maggioranza – l’accusa della Morabito – fanno solo sorridere. Parlano coloro che non hanno mosso un dito per evitare il dissesto. Noi abbiamo sempre fatto proposte costruttive ma ce le hanno sbattute in faccia. I problemi li hanno dimostrati con il loro modo di governare, con la loro inettitudine. Sottolineo l’incapacità politica della maggioranza». L’inadeguatezza del governo di centrosinistra si traduce nella richiesta di dimissioni al sindaco Scionti da parte dell’ex candidata sindaco Cettina Nicolosi: «Il percorso dell’amministrazione – quanto esposto dal consigliere di minoranza – è nato brancolando nel buio. La maggioranza ha impedito che la democrazia facesse posto nell’aula consiliare. La bramosia di potere li sta facendo diventare la barzelletta della provincia. Invito il primo cittadino a dimettersi: sono in continuo affanno, sono un’amministrazione facilmente ricattabile. Se ne devono andare».

DA STAMPELLA A BASTONE TRA LE RUOTE PER LA MAGGIORANZA – Il capogruppo di “Uniti per Taurianova”, Rocco Sposato, il cui voto nel passato politico di Taurianova si è rivelato di vitale importanza per la sopravvivenza del progetto guidato dal sindaco del “cambiamento”, risentito dall’acceso sfogo di Falleti di una settimana fa, ha risposto in maniera pepata al “dem “ taurianovese e, più in generale, a tutta la squadra che amministra Taurianova: «L’onesto – inizia con un proverbio l’intervento dell’esponente dell’opposizione – è colui che corregge il suo pensiero per accordarlo con la verità: Falleti non ha mai contattato i candidati di “Taurianova Libera”. Grazie ai nostri voti e alle beghe di Biasi l’attuale maggioranza è riuscita a vincere le elezioni. Passeranno secoli prima che potranno rigovernare quando se ne andranno a casa». Sposato, confermando l’appoggio politico a Scionti&company solo nell’interesse di Taurianova, allontana gli attacchi e rivendica la sua azione politica portata avanti negli anni con la schiena dritta: «Anch’io – prosegue Sposato – sono stato estromesso nel passato da Biasi, potevo essere il vicesindaco ma ho scelto di non farlo. Questa maggioranza non ha chiesto l’appoggio della minoranza sulla surroga presentandosi con arroganza. Ho sostenuto l’amministrazione per il bene della città e non ho mai ricattato nessuno».

LE RESPONSABILITÀ DEGLI “IRRESPONSABILI” – La squadra di governo ha trovato deboli le spiegazioni dei colleghi della minoranza sulla ferma posizione di bocciare la surroga ed il conseguente approdo della Patrizio nell’aula consiliare. Il consigliere De Marco, infatti, riconosce sì il ruolo legittimo dell’opposizione nell’esercizio della democrazia ma smonta le tesi prodotte per giustificare il voto contrario: «Non ci sono battaglie di libertà – ha incalzato De Marco – da portare avanti per una surroga. Sull’incompatibilità della carica credo che siamo in presenza di un argomento privo di consistenza. Le norme di legge vanno rispettate, la surroga va al di là della critica politica. Ho dunque condiviso il richiamo alla responsabilità, che non è sinonimo di irresponsabilità, da parte del presidente del Consiglio comunale Fausto Siclari». Pino Falleti, pur ribadendo i concetti espressi nel Consiglio precedente, affermando che le repliche della Nicolosi sono solo una conferma delle sue parole, ha provato a stemperare i toni riportando il dibattito sugli esclusivi binari del confronto partitico: «Non ho questioni personali con nessuno – ha affermato il consigliere in quota Partito Democratico -, solo divisione politica. Ognuno ha la sua parte che sta recitando. Credo sia uno scherzo l’ipotesi dell’incompatibilità tra il ruolo del vicesindaco cessato ed il consigliere nuovo». Gli attimi finali concitati, caratterizzati dalla “provocazione” di Cettina Nicolosi sul “sì” alla surroga solo con l’ingresso nell’aula di Daniele Prestileo, primo dei non eletti, hanno spinto il consigliere Forestieri a rinunciare al suo intervento in virtù dell’atteggiamento ostruzionistico della minoranza che «si arrampica sui vetri». Otto voti a favore e otto contrari hanno sancito la prima votazione infruttuosa. Stesso esito anche nella seconda tornata. Il confronto si conclude con il messaggio di Siclari ai consiglieri sulla comunicazione al Prefetto dell’esito del civico consesso.

(C.N.)